Brexit, è ufficiale: ora il Regno Unito può tornare indietro

Alla vigilia del voto sulla Brexit la Corte di Giustizia dell’Ue ha cambiato le carte in tavola: il Regno Unito potrà revocare unilateralmente l’Articolo 50 e dunque il processo di divorzio.

Una pronuncia dalla portata epocale che ha trovato ragion d’essere nel parere dell’avvocato generale della Corte di Giustizia, pubblicato lo scorso 4 dicembre.

Se lo vorrà, dunque, Londra potrà cancellare quanto accaduto dal 23 giugno 2016 a oggi invertendo la rotta, rimanendo all’interno dell’Unione europea ed eliminando così problemi quali quello irlandese e quello dei rapporti commerciali con il blocco.

Perché la Brexit è revocabile unilateralmente

Stando a quanto sancito dalla Corte di Giustizia Ue, la possibilità di revoca unilaterale dall’Articolo 50 è prevista nel momento in cui si verifica una di queste condizioni specifiche:

1. assenza di un accordo di ritiro dopo 2 anni dalla data di notifica dell’intenzione di lasciare l’Unione europea;
2. presenza di un accordo che tuttavia non è entrato in vigore.

L’idea di una Brexit revocabile ha dato nuova linfa ad alcune ipotesi circolate nel corso delle ultime settimane, prima fra tutte quella di un nuovo referendum pressoché identico a quello di giugno 2016, con il quale è stato chiesto ai britannici di rimanere o lasciare l’Ue.

Nessuno sa come andrà a finire la partita sulla Brexit. L’odierna sentenza della Corte, comunque, passerà alla storia colmando una lacuna normativa presente nella disciplina dell’Articolo 50. La palla, domani, passerà al Parlamento britannico che deciderà le sorti dell’intero Regno Unito.