Un documento segreto russo svela le condizioni di Mosca per il cessate il fuoco in Ucraina e mette in guardia su una possibile nuova guerra. Quali sono le strategie del Cremlino?
Un documento segreto dell’intelligence europea mette in guardia l’Occidente: c’è il rischio che la guerra con la Russia si espanda dopo un cessate il fuoco.
È questo ciò che è emerso da un rapporto riservato ottenuto dal quotidiano americano Washington Post. Il documento, redatto da un think tank russo vicino ai servizi di sicurezza del Cremlino, delinea una strategia precisa che la Russia potrebbe adottare nei prossimi anni. Secondo il documento, Mosca non ha fretta di raggiungere un accordo di pace e intende sfruttare la situazione per rafforzare la propria posizione.
Le richieste per un cessate il fuoco sono severe e non prevedono concessioni su punti chiave come l’adesione dell’Ucraina alla NATO e il riconoscimento dei territori occupati come parte della Russia. Le informazioni contenute in questo dossier sollevano preoccupazioni tra gli analisti. Il documento suggerisce che, qualora la Russia non ottenesse il riconoscimento internazionale delle sue conquiste territoriali, il conflitto potrebbe riesplodere nel medio termine, magari in coincidenza con un cambio di leadership negli Stati Uniti, dato che al momento Donald Trump sembra favorire maggiormente Mosca.
Inoltre, il Cremlino sembrerebbe intenzionato a minare la stabilità dello Stato ucraino, ritenendo impossibile un cambiamento di governo attraverso le elezioni. Difronte a una simile situazione, è naturale domandarsi quali siano le reali condizioni della Russia per terminare la guerra e deporre le armi, ma cosa ci racconta il dossier segreto? Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.
Quali sono le condizioni della Russia per il cessate il fuoco
Secondo il documento ottenuto dal Washington Post, le condizioni avanzate dalla Russia per accettare un cessate il fuoco sono rigide e difficilmente accettabili dall’Ucraina e dai suoi alleati. Tra i punti principali richiesti dal Cremlino ci sono il divieto di ingresso dell’Ucraina nella NATO, la rimozione delle truppe straniere dal territorio ucraino e il riconoscimento internazionale dei territori attualmente occupati dalla Russia, inclusa la Crimea.
Queste condizioni riflettono le priorità strategiche del Cremlino e dimostrano la scarsa volontà russa di fare compromessi. Il think tank russo che ha elaborato il documento suggerisce inoltre che Mosca non sia interessata a una pace immediata. Anzi, il Cremlino potrebbe adottare un atteggiamento negoziale “duro” per guadagnare tempo e consolidare la propria posizione in Ucraina. La strategia russa, infatti, sembra mirare a destabilizzare Kiev, rendendo difficile una ripresa politica ed economica del paese.
Un altro elemento rilevante del documento riguarda il ruolo degli Stati Uniti. Mosca punterebbe a creare tensioni tra Washington e i suoi alleati europei per indebolire la posizione negoziale dell’Occidente. L’obiettivo della Russia sarebbe quello di costringere gli Stati Uniti a fare concessioni in cambio di un’apparente stabilizzazione del conflitto. Tuttavia, l’accettazione di tali condizioni da parte di Kiev e dei suoi alleati appare improbabile, rendendo la prospettiva di una vera pace ancora lontana.
Una nuova guerra? Ecco cosa dice il documento segreto
Se le richieste avanzate dalla Russia non dovessero essere soddisfatte, il documento lascia intendere che il conflitto potrebbe non solo continuare, ma addirittura intensificarsi in futuro. Il Cremlino ritiene “abbastanza probabile” una ripresa delle ostilità, specialmente se il riconoscimento dei territori occupati non verrà concesso. Il rischio di una nuova guerra potrebbe aumentare in caso di un cambio di amministrazione negli Stati Uniti. Attualmente l’amministrazione Trump sembra giocare in favore della Russia, dato che il presidente USA avrebbe dato all’Ucraina tre settimane per arrendersi.
Il documento sottolinea anche come la Russia voglia impedire qualsiasi tentativo di cambiamento del governo ucraino attraverso elezioni. L’obiettivo sembra quello di ritornare allo status quo con la presenza di un governo fantoccio in Ucraina filorusso. Questa visione lascia pochi margini per una soluzione pacifica del conflitto a breve termine.
Un altro aspetto importante riguarda la possibilità di un intervento internazionale per garantire il cessate il fuoco. Il think tank russo esclude categoricamente l’ipotesi di truppe di pace sotto influenza occidentale, considerandole un’ulteriore minaccia alla sovranità russa. Allo stesso tempo, la Russia potrebbe usare la strategia della negoziazione per guadagnare tempo e ottenere concessioni dagli Stati Uniti, magari promettendo di non schierare missili balistici in Bielorussia in cambio di un rallentamento delle forniture militari occidentali all’Ucraina. Se le condizioni di Mosca non saranno accettate, il rischio di un nuovo conflitto rimane concreto. Venti di guerra sembrano pronti a soffiare su scala internazionale.
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