UniCredit-Banco BPM: cosa dice Piazza Affari dell’offerta lanciata da Orcel sulle azioni. La nota del MEF
Piazza Affari continua a tenere i riflettori puntati sul dossier UniCredit-Banco BPM: occhio alle azioni, e alla cifra in più che il mercato chiede al CEO di Piazza Gae Aulenti: stando al trend delle azioni della preda Banco BPM sul Ftse Mib della borsa di Milano, per il mercato Andrea Orcel dovrebbe alzare la posta di oltre il 10% rispetto a quanto ha offerto con l’OPS lanciata lo scorso 25 novembre, quando l’annuncio dell’Offerta Pubblica di Scambio sulle azioni della banca guidata dal CEO Giuseppe Castagna ha fatto irruzione a Piazza Affari.
UniCredit-Banco BPM: Piazza Affari chiede a Orcel un premio più alto. Ma oggi BAMI va giù
Venerdì scorso, il titolo Banco BPM ha chiuso la seduta in rialzo a quota 7,204 euro (+0,78%), valore superiore del 13% circa rispetto a quanto offerto da UniCredit (0,175 nuove azioni Unicredit per ogni titolo di Piazza Meda), in base al valore attuale delle azioni UCG.
Considerando il valore delle azioni delle due banche italiane emerge che Orcel dovrebbe aumentare la sua offerta del 13% circa per conquistare Banco BPM, almeno secondo i conti fatti da Piazza Affari venerdì scorso che, evidentemente, dopo un’accoglienza che si era smorzata nelle sessioni successive alla grande notizia, è tornata a credere nella possibilità di un rilancio da parte del banchiere. Tuttavia oggi il titolo Banco BPM torna a sgonfiarsi: in assenza di novità particolari, le azioni segnano una flessione poco superiore allo 0,30%, bucando la soglia di 7,2 euro. Giù anche il titolo UniCredit, che arretra di oltre mezzo punto percentuale, scendendo a 36,19 euro.
Da segnalare le dichiarazioni arrivate la scorsa settimana da Piazza Gae Aulenti dopo l’alert sull’impatto che il successo dell’OPS avrebbe sulla forza lavoro di Banco BPM, lanciato dallo stesso CEO della banca preda, Giuseppe Castagna.
UniCredit aveva parlato di pura congettura, a fronte dell’allarme lanciato da Castagna, che aveva parlato di 6.000 posti di lavoro a rischio, in una lettera scritta ai dipendenti di Piazza Meda, seguita alla decisione del CDA dell’istituto di credito preda di rimandare al mittente l’offerta pubblica di scambio, all’incirca pari a 10,1 miliardi di euro.
Il governo Meloni smentisce rumor Financial Times
Nel frattempo, è arrivata venerdì scorso la nota del MEF che, facendo riferimento a quanto riportato dal Financial Times, ha reso noto che “la notizia pubblicata da FT di un decreto è totalmente infondata”.
Il quotidiano della City aveva pubblicato indiscrezioni relative alla possibilità che il governo Meloni arrivasse a emanare addirittura un decreto ad hoc per cercare di bloccare l’OPS lanciata da Unicredit su Banco BPM.
Osservata speciale rimane inevitabilmente anche MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena, la banca senese che il governo Meloni vuole dare in sposa a un ipotetico potenziale e per ora non pervenuto cavaliere bianco.
Nel fine settimana, il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è tornato a commentare il dossier UniCredit-Banco BPM: interpellato da Radio 24, Salvini ha sottolineato che un’altra fusione tra le banche italiane “comporterebbe inevitabilmente la chiusura di tantissimi sportelli, perché ad esempio nella mia Lombardia BPM ha il doppio degli sportelli di Unicredit ”.
Il leader del Carroccio si è espresso più volte sul lancio dell’OPS di UniCredit su Piazza Meda, definendo Piazza Gae Aulenti perfino una banca straniera, continuando a sponsorizzare una operazione di M&A, piuttosto, tra Banco BPM e MPS.
Il vicepremier ha lanciato nei giorni scorsi anche un appello a Bankitalia, mentre il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha continuato a brandire l’arma del golden power.
Occhio intanto alle azioni del Monte dei Paschi di Siena, che oggi segnano un timido rialzo, salendo poco al di sopra dello 0,20%, a quota 6,234 euro.
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