Il CEO di UniCredit Andrea Orcel interviene nel D-Day della banca, giorno dell’assemblea degli azionisti. I commenti su OPS Banco BPM post BCE.
Sanno quasi di “ultimatum” le dichiarazioni che il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, ha rilasciato in queste ultime ore, intervenendo all’assemblea degli azionisti della banca da lui guidata, indetta per la giornata di oggi, giovedì 27 marzo 2025: assemblea ordinaria e straordinaria disposte in una unica convocazione, per consentire ai soci di Piazza Gae Aulenti di deliberare su diverse questioni chiave: in primis sull’aumento di capitale a servizio dell’OPS lanciata da UniCredit il 25 novembre 2024 su Banco BPM.
Una OPS che si scontra ora con il parere negativo che la Vigilanza bancaria della BCE ha dato all’utilizzo da parte del Banco del Danish Compromise, nell’OPA promossa su Anima Holding.
UniCredit, Orcel nel D-Day dell’assemblea dei soci: OPS BPM non a tutti i costi
All’indomani del verdetto della BCE, Andrea Orcel è stato chiaro, sottolineando che l’Offerta pubblica di scambio lanciata su Banco BPM dovrà “creare valore”. In caso contrario, “non la faremo”.
“Una eventuale combinazione con BPM verrà sempre valutata se atta o meno a migliorare una base già molto attraente per tutti gli altri stakeholders, se eseguita alle giuste condizioni. Se no, torneremo al nostro piano base”.
Dichiarazioni che non dovrebbero stupire più di tanto, in quanto il CEO di UniCredit è stato sempre chiaro, fin da quando ha preso nel 2021 le redini della banca, di come una qualsiasi eventuale operazione di M&A avrebbe dovuto confermarsi un acceleratore di crescita, e non essere fine a se stessa.
Stavolta, però, Orcel si è preso anche una bella soddisfazione contro tutti coloro che lo avevano criticato continuamente, da quando aveva lanciato l’OPS su Banco BPM, accusandolo di aver presentato una offerta caratterizzata da un valore alquanto risicato.
Il Ronaldo dei banchieri post verdetto BCE su Banco BPM: “Avevamo ragione”
Il CR7 della finanza italiana si è tolto oggi più di un sassolino dalla scarpa, rimarcando quanto avesse avuto invece ragione a nutrire tutti quei dubbi sulla necessità di alzare il prezzo dell’OPS su Banco BPM che, fin dall’inizio, non solo la preda messa nel mirino, ma anche diversi analisti e Piazza Affari, avevano reputato troppo basso.
I fatti hanno dato ragione invece a lui. E Orcel non ha mancato di sottolinearlo: “ Avevamo ragione a considerare un’offerta escludendo Anima, viste le incertezze che questo poteva comportare, e oggi lo vediamo”. A questo punto, “come ormai è noto, tale offerta ha caratteristiche che potrebbero aumentare, mantenere inalterato o diminuire il valore di BPM ”.
Di conseguenza, “ci riserviamo di valutare una volta che l’offerta di Anima sarà conclusa ”.
UniCredit aveva già scritto nero su bianco, nella documentazione che aveva pubblicato in vista dell’assemblea degli azionisti di oggi, l’impatto che il no della BCE all’utilizzo del Danish Compromise da parte di Banco BPM nell’OPA su Anima (OPA che è ufficialmente partita, e che sta andando avanti in questi giorni) avrebbe avuto sul proprio CET1, prima che arrivasse il verdetto della Vigilanza bancaria dell’Eurotower.
In particolare, dopo aver fatto i propri conti, Piazza Gae Aulenti aveva fatto notare che, nel caso in cui la BCE avesse detto no all’applicazione del Danish Compromise riferito all’acquisizione di Anima, assumendo comunque il mantenimento dell’applicazione di tale regime alle società assicurative del Gruppo BPM, l’impatto negativo addizionale sul CET1 ratio fully loaded pro-forma consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2024 sarebbe stato pari, nel caso di successo dell’OPS promossa su Banco, a 44 punti base in una situazione di adesione all’OPS su BAMI pari al 100%; di 31 punti base nel caso di adesione pari al 70%; e di 22 punti base nel caso di una adesione pari al 50% + 1 azione.
La banca guidata dal CEO Orcel aveva contemplato e pubblicato anche il worst case scenario, ovvero quello in cui la BCE avrebbe deciso di sospendere in via temporanea il trattamento prudenziale oggi concesso al Gruppo BPM con riferimento alle società assicurative dello stesso. In quel caso, l’erosione del capitale sofferta sarebbe stata maggiore.
Non aveva avuto dunque torto Andrea Orcel, in tutti questi mesi, a mantenere il punto, e a rifiutarsi non solo di alzare il prezzo dell’OPS lanciata su Banco BPM, ma a proferire diverse volte, anche, come quella offerta che aveva messo sul piatto fosse perfino a premio: asserzioni che erano state prontamente smentite dal CEO del Banco Giuseppe Castagna, e che avevano dato il via a un botta e risposta andato avanti fino a qualche settimana fa. Oggi Orcel, quel premio che la sua OPS presenterebbe, è tornato a sbandierarlo: “Offriamo un prezzo che incorpora un premio di almeno il 15% rispetto al prezzo delle azioni di BPM prima dell’annuncio dell’offerta su Anima”.
Orcel sbandiera tutti i punti di forza della banca, regina dei dividendi
L’AD di UniCredit Andrea Orcel ha rivendicato tutti i grandi successi riportati dalla banca:
“Dal 2021 abbiamo ottenuto risultati senza pari, passando dalla coda alla testa del settore. Oggi siamo al primo posto su tutti i principali indicatori di performance, davanti a tutti i nostri concorrenti”.
Non solo: “Abbiamo superato tutti i nostri obiettivi, e di gran lunga. Mentre alcuni fattori macro ci hanno favorito in alcune aree – vedi il margine di interesse – ci hanno sfavorito in altre come le commissioni ed i costi ”.
E che dire della crescita dei ricavi netti del 14%? Una crescita, ha spiegato il banchiere romano, “che è stata raggiunta con disciplina focalizzandoci sul mantenere una redditività del credito superiore al costo del capitale, cosa su cui oggi primeggiamo”.
Rimarcata anche la forza delle commissioni, “salite del 6%, mentre abbiamo ricostruito le nostre fabbriche”.
Per non parlare del grande regalo dei dividendi e in generale della remunerazione agli azionisti:
“ Abbiamo distribuito oltre 26 miliardi di euro, il 65% in più rispetto all’obiettivo iniziale di 16 miliardi, e 1.5x la nostra capitalizzazione di partenza. Più di chiunque altro in Europa ”.
UniCredit, Padoan tesse le lodi di Orcel e commenta l’OPS lanciata su Banco BPM
A parlare è stato oggi anche il Presidente di UniCredit, l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan:
“La decisione di presentare un’offerta agli azionisti di Banco BPM non sarebbe mai stata possibile senza i risultati eccezionali che abbiamo raggiunto, frutto dell’azione sinergica del nostro gruppo: un team unito e coeso, sempre orientato verso obiettivi chiari e condivisi. Negli ultimi quattro anni, sotto la guida del nostro amministratore delegato, Andrea Orcel, abbiamo agito con fermezza e determinazione”.
Padoan ha continuato a tessere le lodi di Orcel, facendo notare che “grazie alla sua leadership visionaria abbiamo portato a termine con successo la prima fase del piano strategico UniCredit Unlocked e superato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati”.
In riferimento alle partite di risiko che vedono UniCredit coinvolta in diversi fronti, Padoan ha rimarcato di essere convinto che UniCredit saprà “cogliere a pieno le opportunità e superare con determinazione gli ostacoli che si presenteranno”, aggiungendo che la banca, nel corso dei prossimi anni, riuscirà a consolidare ulteriormente il suo “ ruolo di pilastro nel settore bancario europeo ”.
Va avanti intanto l’assemblea degli azionisti di UniCredit, che sono stati chiamati a votare anche su altre questioni cruciali, relative alla politica di remunerazione decisa da UniCredit a favore dei suoi soci, sottoforma di dividendi e di operazioni di buyback.
L’assemblea ha preso il via stamattina, come da attese, alle 10 ora italiana, nel palazzo Allianz MiCo di Milano.
Presente il 67,41% circa del capitale della banca. Nella parte ordinaria, i soci sono stati chiamati ad approvare anche il compenso complessivo stabilito per l’amministratore delegato Andrea Orcel, proposto per un valore di 13,2 milioni di euro.
Il trend delle azioni UniCredit e Banco BPM sul Ftse Mib di Piazza Affari
Ma qual è intanto la performance che le azioni UniCredit e Banco BPM stanno riportando a Piazza Affari?
Il titolo UniCredit è sotto pressione, in perdita dello 0,70% circa, a quota 54,6 euro circa. Giù di mezzo punto percentuale circa anche le azioni della preda Banco BPM, che arretrano di mezzo punto percentuale circa, attorno a 9,76 euro. Anima, su cui l’OPA di BAMI sta proseguendo, è poco mossa, viaggiando in area 6,94 euro.
Il trend di UniCredit rimane più che solido, sia nel breve, che nel medio e lungo periodo: le azioni viaggiano a un valore in rialzo del 2,5% e di oltre l’8% rispettivamente su base settimanale e su base mensile.
Il guadagno YTD, ovvero dagli inizi del 2025, è pari a +42%, mentre su base annua lo scatto è stato di oltre il 55%.
Occhio al boom degli ultimi tre anni di contrattazioni, che ha visto schizzare le azioni del 472%.
Per quanto riguarda Banco BPM, le azioni sono scambiate a un valore in ribasso di oltre il 2% su base settimanale e in rialzo di oltre l’1,5% su base mensile.
YTD la performance è stata di un guadagno superiore al 25% mentre su base annua i titoli sono saliti di oltre il 58%. Negli ultimi tre anni di contrattazioni a Piazza Affari, il trend delle azioni BAMI è stato infine di un rally di quasi il 260%.
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