Usa-Cina, è crisi: sarà terza guerra mondiale per Taiwan?

Alessandro Cipolla

11/04/2023

La tensione tra Usa e Cina è alle stelle con anche il Giappone in stato di allerta: la terza guerra mondiale rischia di scoppiare a causa della spinosa questione riguardante Taiwan.

Usa-Cina, è crisi: sarà terza guerra mondiale per Taiwan?

Una terza guerra mondiale come conseguenza non del conflitto in corso in Ucraina che va avanti da oltre un anno con protagonista una superpotenza come la Russia, ma della decennale questione mai risolta tra Taiwan e la Cina.

Può sembrare un paradosso ma nelle ultime ore tutti i timori di una terza guerra mondiale si stanno concentrando a Oriente, proprio nel momento in cui negli Stati Uniti sono stati diffusi dei leaks governativi riservati dove - sostanzialmente - è stato messo nero su bianco l’impossibilità dell’esercito ucraino di avere la meglio rispetto a quello russo.

Altra curiosità temporale è quella riguardante la visita chez Xi Jinping di Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen, con la Cina che dato il via alle sue esercitazioni militari poco dopo aver congedato da Pechino i due leader europei.

Il presidente francese poi, oltre ad aver stretto importanti accordi commerciali con la Cina, ha lanciato delle autentiche bordate nei confronti degli Usa, dichiarando che “gli europei non devono essere più vassalli degli Stati Uniti nelle crisi”, con l’Unione europea che “non dovrebbe intromettersi nelle questioni tra Cina e Taiwan”.

Già perché nel frattempo intorno all’isola contesa Pechino ha dato via a delle esercitazioni militari che hanno simulato - utilizzando armi vere - un attacco alla fu Formosa facendo temere per lo scoppio di una terza guerra mondiale visti i riflessi di questa decisione.

Una terza guerra mondiale a Taiwan?

Il motivo per cui si parla tanto di una terza guerra mondiale in Estremo Oriente è presto detto: nonostante in Ucraina siano gli eserciti di Mosca e Kiev a combattere e morire, il vero scontro in atto è quello tra Cina e Usa con il pallino dell’ordine mondiale nel ruolo di oggetto della contesa.

La Cina mai ha fatto mistero di volere riprendere il controllo dell’isola ribelle, resta solo da capire quando Pechino muoverà guerra contro Taipei; nel frattempo gli Stati Uniti più volte hanno ripetuto che, in caso di un attacco a Taiwan, sarebbero pronti a intervenire per difendere l’alleato.

Soltanto nell’ultimo giorno delle esercitazioni militari attuate dalla Cina, stando a quanto comunicato dal ministero della Difesa di Taiwan si sarebbero mosse 12 navi da guerra e 91 aerei da combattimento di Pechino che ha schierato anche la portaerei Shandong.

Molteplici lotti di caccia H-6K con munizioni vere - ha dichiarato in un comunicato il Comando del teatro orientale dell’esercito cinese - hanno effettuato diverse ondate di attacchi simulati su obiettivi importanti sull’isola di Taiwan”.

Per tutta risposta gli Usa hanno mandato un cacciatorpediniere con missili guidati USS Milius nel Mar Cinese Meridionale in una zona rivendicata da Pechino, con la Cina che ha parlato di una “intrusione illegale” mentre per la marina americana si è trattato di una “operazione di libertà di navigazione”.

La conseguenza è che nell’area non solo l’esercito di Taiwan è in stato di massima allerta, ma anche quello del Giappone con Tokyo che ha mobilitato diversi aerei da combattimento viste le operazioni di Pechino non distanti dalle proprie coste.

In questo scenario, il sentore è che stiamo ballando pericolosamente sul bordo di un precipizio chiamato terza guerra mondiale: per Macron l’Ue non dovrebbe intromettersi nella questione Cina-Taiwan ma, visto il grado di coinvolgimento in Ucraina e il legame sempre più stretto con gli Stati Uniti, difficilmente l’Europa - Italia compresa - si potrebbe tirare indietro in caso di escalation se richiesto da Washington.

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