Usa-Yemen, aria di guerra: anche l’Italia parteciperà all’operazione Prosperity Guardian

Alessandro Cipolla

19 Dicembre 2023 - 10:34

Effetti della guerra: gli Usa lanciano l’operazione Prosperity Guardian con dieci Paesi tra cui l’Italia che invieranno navi nel Mar Rosso per evitare attacchi dei ribelli Huthi.

Usa-Yemen, aria di guerra: anche l’Italia parteciperà all’operazione Prosperity Guardian

Quando Papa Francesco ha parlato di una “ terza guerra mondiale a pezzettini ” probabilmente non è andato troppo lontano dalla triste realtà. Dopo ventidue mesi di conflitto in Ucraina e oltre due in Terra Santa - senza dimenticare i fronti caldi africani come Libia e Repubblica Democratica del Congo -, il rischio concreto è quello di un’escalation bellica in Medio Oriente.

Forse in pochi lo sanno ma dal 2014 - tra un anno si arriverà al poco edificante traguardo dei dieci anni - è in corso una sanguinosa guerra nello Yemen, travagliato Stato della parte estrema della penisola araba che si affaccia sul Mar Rosso in pratica controllando la rotta navale che porta al canale di Suez.

Una zona questa da tempo infestata anche dai pirati somali ma che, dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, è diventata ancor più pericolosa visti gli attacchi a opera dei ribelli yemeniti Huthi - alleati di ferro dell’Iran - a diverse imbarcazioni occidentali.

La guerra nello Yemen vede fronteggiarsi da anni da una parte i ribelli Huthi spalleggiati oltre che dall’Iran anche da Hezbollah e Corea del Nord, mentre dall’altra quello che rimane del vecchio governo centrale che può contare sul sostegno militare di una coalizione formata da Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Il bilancio finora sarebbe di 500.000 morti, molti dei quali a causa di epidemie e carestie.

Gli Huthi che controllano la capitale yemenita Sana’a sono militarmente ben equipaggiati, avendo a disposizione anche missili a lungo raggio, elicotteri da combattimenti e droni. Grazie ai missili balistici Typhoon possono colpire anche Israele e più volte hanno minacciato di farlo, mentre sono già una realtà gli attacchi a imbarcazioni occidentali nel Mar Rosso come nel caso della petroliera norvegese.

La mossa degli Usa contro gli Huthi: aria di guerra?

Il caos creato nel Mar Rosso dai ribelli yemeniti Huthi sta facendo più male all’Occidente rispetto a una guerra o al lancio di decine di missili. Per paura di attacchi alle proprie imbarcazioni, alcune delle principali compagnie di navigazione hanno deciso di non passare più per il canale di Suez e di tornare a circumnavigare l’Africa - come avveniva prima del 1869 - per raggiungere l’Europa dall’Asia.

Questo significa ritardi nelle consegne di merci e materie prime e aumento dei prezzi. Una situazione questa intollerabile per gli Stati Uniti che, insieme ad altri Paesi tra cui l’Italia, ha lanciato l’operazione Prosperity Guardian.

I Paesi che cercano di sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione devono unirsi per affrontare la sfida posta da questo attore non statale - ha spiegato in una nota il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin -. La recente escalation di sconsiderati attacchi Houthi provenienti dallo Yemen minaccia il libero flusso del commercio, mette in pericolo i marinai innocenti e viola il diritto internazionale. Questa è una sfida internazionale che richiede un’azione collettiva”.

Nel dettaglio Prosperity Guardian è “un’iniziativa di sicurezza multinazionale” che oltre agli Usa sta riunendo “più Paesi tra cui Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna”. “I Paesi - ha aggiunto Austin - che cercano di sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione devono unirsi per affrontare la sfida posta da questo attore non statale che lancia missili balistici e veicoli aerei senza equipaggio (UAV) contro navi mercantili di molte nazioni che transitano legalmente in acque internazionali”.

Questa coalizione così dovrebbe fornire navi da guerra e supporto aereo per proteggere le navi commerciali in transito nel Mar Rosso, ma i ribelli Huthi si sono detti pronti a poter affrontare questa forza multinazionale.

Gli Houthi vogliono rassicurare tutte le navi dirette verso tutti i porti del mondo - riporta l’Adnkronos riprendendo un comunicato dei ribelli -, a eccezione di quelli israeliani, riguardo la sicurezza e ripetono al contempo che continueranno a impedire la navigazione delle imbarcazioni dirette verso Israele fin quando non sarà consentito l’arrivo a Gaza di medicinali e cibo a sufficienza per i nostri fratelli nella Striscia di Gaza che ne hanno disperato bisogno”.

Nelle ultime ore altre due navi commerciali sarebbero state colpite con dei droni sottomarini al largo delle coste dello Yemen, con l’azione dei ribelli che vista la risposta dell’Occidente potrebbe creare un nuovo fronte di guerra in Medio Oreinte.

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