Il commissario Arcuri esulta, ma quasi 9 dosi su 10 rimangono in freezer.
La vaccinazione in Italia procede a rilento. Solo poco più di 1 dose su 10 fra quelle arrivate è stata somministrata, e la sottosegretaria alla Salute Zampa chiede alle Regioni e agli ospedali di lavorare anche nelle ore serali.
In Italia vaccinazione è lenta
In Francia (dove lo scetticismo è molto diffuso) e Germania i rispettivi leader sono sotto attacco per via della scarsa rapidità del piano vaccinale. Angela Merkel è accusata di non aver assicurato abbastanza dosi nel breve periodo, mentre Emmanuel Macron di aver provveduto alla vaccinazione di pochissime persone. Ma in Italia la situazione della campagna vaccinale non è tanto diversa.
Benché il commissario Domenico Arcuri ieri abbia esultato per via del secondo posto in Europa per numero di vaccinati (ieri oltre 60.000, stamattina già quasi 80.000), la realtà è che sono moltissime le dosi in Italia ancora inutilizzate.
Quasi nove fiale su dieci sono in freezer.
La lentezza della vaccinazione potrebbe rafforzare quella corrente del Governo che vuole rendere più stringenti le misure in vista della riapertura del 7 gennaio 2021 e modificare i criteri della classificazione delle Regioni.
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Poco più di 1 dose su 10 è stata somministrate
Il piano italiano dei vaccini prevede una fornitura di 469.950 dosi a settimana. Il primo carico è arrivato nell’ultima settimana di dicembre, cui sono da aggiungere le 9.750 dosi arrivate nel V-Day. Il totale delle dosi arrivate in Italia è di 479.700. Le persone vaccinate dal 27 dicembre fino alla mattina del 3 gennaio 2021, invece, sono 79.146, il 16%.
Il totale delle dosi di vaccino Pfizer/BioNTech attualmente disponibili in Italia, quindi, è di 400.554. Vaccini che potrebbero e dovrebbero essere utilizzati immediatamente per proteggere medici, infermieri, anziani e le altre categorie più a rischio nella lotta alla pandemia.
Vaccinazione, Zampa: lavorare anche nelle ore serali
La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, su Twitter ha scritto che “le Regioni devono correre”, perché “nessuna dose utilizzabile può attendere di essere usata anche solo per qualche ora”. L’esponente del Governo ha fatto appello affinché vengano utilizzate anche le ore serali.
Ma grandi dislivelli ci sono anche fra le diverse Regioni. La più efficiente finora è stata il Lazio, con 16.752 dosi somministrate, seguito da Veneto (11.119) e Piemonte (9.179). Le peggiori sono invece Molise e Sardegna, che hanno somministrato ai propri cittadini, rispettivamente, soltanto l’1,7% e il 2,3% delle fiale disponibili.
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