La durata del vaccino Moderna dovrebbe essere di uno o due anni, dice la stessa compagnia. A breve potrebbe partire la sperimentazione della terza dose per i casi più gravi.
Il vaccino sviluppato da Moderna dovrebbe proteggere per almeno un anno. Lo ha detto la stessa compagnia ai propri investitori, mentre cominciano ad arrivare le prime dosi in Italia. Per accertare l’effettiva durata del vaccino sono però necessari ulteriori studi.
Vaccino Moderna ha una durata di almeno un anno
“La nostra aspettativa è che la vaccinazione dovrebbe durare almeno un anno”, ha detto il chief medical officer di Moderna Tal Zaks nel corso della 39ma conferenza annuale di JP Morgan sulla sanità. La casa farmaceutica ha ottenuto l’ok all’uso d’emergenza in Europa dopo che le dosi di vaccino Pfizer hanno cominciato a scarseggiare in alcuni Paesi, Italia compresa.
Moderna ha precisato che la protezione annuale potrebbe essere possibile solo grazie alla somministrazione di due dosi, a distanza di circa un mese l’una dall’altra. Al momento non vi è certezza sulla durata perché, d’altronde, i vaccini sono stati sviluppati nel corso dell’anno appena trascorso.
Quello di Moderna, chiamato mRNA-1373, è stato comunque il primo ad essere sperimentato sull’essere umano, il 16 marzo del 2020. È stata dimostrata un’efficacia di circa il 95% nelle persone con più di 18 anni di età (Pfizer invece è stato testato anche sui maggiori di 16 anni, anche se su un campione molto ridotto).
Secondo quanto specificato dal commissario Domenico Arcuri, l’efficacia del vaccino non dovrebbe superare comunque i due anni.
Moderna, si valuta terza dose di vaccino
Zaks ha aggiunto che la compagnia sta sperimentando la possibilità che una terza dose allunghi nel tempo l’effetto della vaccinazione nell’organismo. Il CMO di Moderna ha parlato della necessità di testare la terza iniezione di vaccino, soprattutto nei casi più a rischio.
In Italia sono in arrivo 1,3 milioni di dosi del vaccino Moderna. Il primo carico è arrivato quest’oggi a Roma. Sempre in giornata l’agenzia europea del farmaco, l’Ema, ha ricevuto la richiesta di via libera da parte di AstraZeneca. La decisione dovrebbe arrivare il 29 gennaio.
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