Vaccini Omicron, conviene farlo subito o aspettare? Cosa devono fare contagiati, giovani e fragili: l’intervista al prof. Cauda (Gemelli)

Claudia Mustillo

14/09/2022

Due vaccini contro Omicron in dieci giorni. La domanda che tutti si fanno è: conviene farlo subito o aspettare? L’intervista al professore Roberto Cauda.

Vaccini Omicron, conviene farlo subito o aspettare? Cosa devono fare contagiati, giovani e fragili: l’intervista al prof. Cauda (Gemelli)

È iniziata la campagna di vaccinazione con il nuovo bivalente aggiornato contro Omicron, ma a sorpresa sta già per arrivare un nuovo vaccino - più aggiornato - di quello già distribuito alle regioni. Lunedì, infatti, l’Ema ha dato l’approvazione contro il nuovo bivalente di Pfizer aggiornato per Omicron 4 e Omicron 5 e adesso si attende il via libera dell’Aifa che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.

L’arrivo dei due preparati anti-Omicron a distanza di pochissimi giorni potrebbe mandare in tilt la campagna di vaccinazione e far credere a molti che sia meglio aspettare il vaccino «più aggiornato».

In questo modo la campagna, già partita al rallentatore, rischia di frenare ancora. Molti potrebbero decidere di aspettare un paio di settimane per avere il vaccino più nuovo, la domanda principale è: meglio fare subito il vaccino oppure aspettare? Proviamo a fare chiarezza.

In un’intervista a Money.it il professore Roberto Cauda, Direttore Unità operativa complessa Malattie Infettive del Gemelli, ci spiega che «Non c’è un discorso dal punto di vista scientifico di una differenza così grande da giustificare laddove si debba, si voglia fare il vaccino un ritardo. Non credo che ci sarà un grande vantaggio di Omicron 4-5 rispetto a Omicron 1».

Conviene aspettare il nuovo bivalente Omicron 4 e 5?

Gli studi sul primo bivalente, quello di Omicron 1, avevano dimostrato efficacia anche contro le varianti Omicron 4 e 5. «Non c’è uno studio né di superiorità né di inferiorità, però abbiamo degli elementi abbastanza solidi: su Omicron 1 sappiamo che c’è comunque una protezione nei confronti delle varianti 4 e 5 (perché sono stati fatti degli studi su qualche migliaio di soggetti) per quello che riguarda Omicron 4 e 5 evidentemente anche se non ci sono studi c’è comunque una protezione», ci spiega il professore.

Ma, quindi, a chi conviene aspettare il nuovo bivalente? «Non c’è un vantaggio è identico. La Food and Drug Administration (FDA) l’ha detto chiaramente li approvo tutti e due, quindi è come li avesse messi idealmente sullo stesso piano».

In questo momento è chiaro che «si sta seguendo la filosofia dell’influenza perché sappiamo che con i vaccini attualmente a disposizione non possiamo bloccare l’infezione. La possiamo bloccare nell’immediato subito dopo il vaccino ma poi l’immunità legata agli anticorpi svanisce. Ma l’importanza della vaccinazione e del richiamo ai fragili e agli over 60: le persone non sviluppano forme gravi di malattia. Durante l’estate abbiamo avuto oltre 100mila casi, ma gli ospedali non si sono riempiti, anche le terapie intensive non si sono affollate e la mortalità è stata comunque ridotta».

Il giovane con tre dosi deve fare il richiamo?

Molti giovani si domandano se è necessario fare o no la dose di richiamo con il vaccino bivalente aggiornato contro Omicron, naturalmente quando sarà aperto a loro. Il professor Cauda ci spiega che «Al momento, no. Perché ha comunque quell’immunità cellulare che non gli impedisce di infettarsi, come non lo impedisce neanche al fragile però ha una immunità che gli impedisce di avere forme gravi di malattia».

Chiaramente se dovesse cambiare la situazione epidemiologica o se ci si sente esposti al rischio contagio si può valutare di effettuare la dose di richiamo, quando sarà aperta anche ai giovani.

Chi si è contagiato durante l’ondata estiva cosa deve fare?

Per coloro chi è stato contagiato durante l’estate la domanda è: fare subito il vaccino oppure aspettare in vista dell’inverno? «Sì, sicuramente deve aspettare perché non possiamo stimolare troppo il sistema immunitario. E poi farà la dose di secondo richiamo solo se rientra nelle categorie previste. Se è un 30enne che ha avuto il Covid non ci sono elementi in questo momento per farla».

Chi ha preso il Covid ha bisogno del vaccino?

Ci sono diversi studi che evidenziano come chi si è contagiato non ha bisogno di fare il vaccino. «Il problema principale è che tutti i Coronavirus, compresi i virus del raffreddore, non danno una immunità duratura, ma un’immunità abbastanza transitoria. E questo spiega bene perché chi è vaccinato si può infettare. Sì, ci sono studi che dicono che c’è una grossa reattività, ma tra gli H-Cov (quelli del raffreddore) rispetto al Sars-Cov-2. Sicuramente il contagio può dare una protezione transitoria, ma se si vuole ottenere una protezione maggiore bisogna almeno fare tre dosi del vaccino perché in questo modo viene adeguatamente stimolato il sistema immunitario».

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