La variante Omicron continua a correre in Italia. Tra i nuovi sintomi, ce n’è uno che spaventa più degli altri: si tratta della paralisi nel sonno. Entriamo nel dettaglio.
Omicron continua a correre. In Italia sono stati superati i 200mila casi e la variante sudafricana sta diventando sempre più preponderante. Al momento, Omicron sembra essere molto più contagiosa, ma meno aggressiva delle precedenti. Con minor capacità di intaccare i polmoni. Ma c’è un sintomo che si sta diffondendo negli ultimi tempi e che «può essere spaventoso». Si tratta della paralisi nel sonno. Entriamo nel dettaglio.
Omicron, la paralisi nel sonno
Tra i nuovi sintomi associati alla variante Omicron compare anche la «paralisi nel sonno», un disturbo che impedisce di muoversi e parlare al risveglio o poco prima di addormentarsi. A lanciare l’allarme, il Sistema Sanitario Nazionale britannico (Nhs) che descrive tale esperienza come «spaventosa». Sottolineando però che si tratta di un sintomo innocuo: «La maggior parte delle persone la sperimenterà solo una o due volte nella vita».
In realtà, con lo scoppio della pandemia da Covid-19, i disturbi del riposo si sono moltiplicati a causa di lockdown, quarantena, distanziamento sociale, ansia, depressione e in alcuni casi di una vera e propria sindrome da stress post traumatico. Ma nelle ultime settimane è stato registrato un significativo incremento di tali disturbi. Contestualmente alla diffusione della variante Omicron.
Come riportato dal quotidiano Express e da altri giornali britannici, sui social network in tanti lamentano significativi disturbi del sonno, tra cui la temuta paralisi.
La paralisi del sonno sembrerebbe essere più diffusa da quando la variante Omicron ha iniziato a diffondersi. Tuttavia non ci sono conferme che si tratti di una conseguenza diretta del virus, potrebbe essere solo legata a un maggiore stress causato dalla nuova ondata del virus. Anche nel Regno Unito, come in Italia, sono stati superati i 200mila contagi giornalieri. Il picco più alto da inizio pandemia.
«Potrebbe essere l’infezione del virus stessa ad avere un impatto sulla regolazione del sonno nel cervello, dato che sono stati segnalati effetti neurologici da Covid», ha dichiarato al Mail Online Kat Lederly, esperta di terapia del sonno. Tuttavia la studiosa ritiene più probabile che l’aumento dei casi di paralisi del sonno «sia dovuto allo stress derivante dai grandi cambiamenti nel modo in cui stiamo vivendo le nostre vite in questo momento, all’incertezza e all’ansia che stiamo affrontando e che stanno impattando sul nostro sistema del sonno».
Secondo alcuni esperti la paralisi del sonno potrebbe essere causata dal binomio virus-stress. «Una volta che il nostro schema del sonno viene interrotto a causa di problemi di salute o ansia, allora rimaniamo bloccati in un ciclo in cui iniziamo ad associare il letto alla veglia», ha dichiarato all’Express la dottoressa Kathryn Pinkham, consulente del NHS e fondatrice della Insomnia Clinic.
Continua l’esperta: «Ad esempio, più tempo passiamo nel letto a rigirarci e rigirarci incapaci di dormire, più iniziamo a mettere in relazione il nostro letto con l’essere svegli. Allo stesso modo, più siamo iper-vigili e ansiosi riguardo al sonno, peggiore diventa il ciclo. La paralisi del sonno è associata alla privazione del sonno, quindi questo spiegherebbe in qualche modo perché Covid e paralisi del sonno sono collegati».
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I sintomi della paralisi nel sonno
Con la paralisi nel sonno si è svegli ma non ci si riesce a muovere, parlare o aprire gli occhi. È come se la fase Rem fosse andata in tilt. L’Nhs ha spiegato che si può sperimentare la sensazione di una presenza nella stanza, con qualcuno che ci sta spingendo verso il basso. È un’esperienza che può spaventare, con sensazioni che possono durare «fino a diversi minuti».
Solo ulteriori studi determineranno se la paralisi nel sonno sia scatenata dalla variante Omicron, da un disagio psicologico generato dalla pandemia o sia una combinazione di entrambi.
In ogni caso, al momento si ritiene che la variante Omicron possa essere mediamente meno aggressiva dei ceppi precedenti, provocando sintomi simili a quelli di un raffreddore. Come riporta lo studio Zoe Covid Symptom Study, tra i sintomi più frequenti: naso che cola, mal di gola, starnuti, dolori muscolari, mal di testa, mal di schiena e affaticamento.
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