Il dibattito sui brevetti dei vaccini si infiamma: la sospensione è davvero utile? Cosa serve davvero per accelerare la produzione secondo l’economista.
No, lo stop temporaneo dei brevetti sui vaccini non risolverà l’emergenza pandemica.
Questa una delle tante opinioni che si rincorrono in queste ore sul tema del momento: sospendere i brevetti che le big pharma tengono gelosamente e legalmente sui propri sieri è davvero utile per dare una svolta alla lotta al Covid?
Secondo un esperto economista intervistato da Il Sole 24 ore la risposta va trovata altrove. E la sospensione dei brevetti potrebbe essere addirittura nociva.
Lo stop ai brevetti sui vaccini secondo l’esperto
A dire la sua è l’economista Carlo Stagnaro, direttore di ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni. Sulle pagine de Il Sole 24 Ore ha chiarito perché la questione brevetti è destinata a perdere valore.
Innanzitutto per la fattibilità: annullare di punto in bianco la proprietà intellettuale è un atto quasi estremo per l’esperto. Più utile sarebbe discutere sulla revisione delle norme finora in vigore sul tema, ma con un tempo lungo di riflessione e analisi.
E poi, c’è un elemento che suggerisce quanto l’interruzione dei brevetti non sia risolutiva: Stagnaro sottolinea che Moderna e AstraZeneca li hanno già messi a disposizione, ma senza grandi risultati. Il motivo è banale per l’economista e così spiegato:
“i vaccini, in particolare i più avanzati come quelli a M-Rna di Pfizer e Moderna, non possiamo farli io e lei con le provette in cantina. È una cosa che richiede capitale umano, capitale fisico visto che servono macchinari complessi e costosi e capitale finanziario attraverso grandi investimenti. Requisiti questi che non sono così facili da ricreare. Per tutto questo non serve sospendere i brevetti”
Non solo, il tema potrebbe essere dannoso perché letto come un disincentivo per le grandi aziende.
Cosa serve - davvero - alla campagna vaccinale?
Il punto, quindi, è un altro: bisogna incentivare la capacità produttiva dei vaccini, finanziando le imprese con piani governativi.
L’economista afferma che:
“La soluzione più sensata sarebbe almeno nei paesi industrializzati prevedere finanziamenti per le imprese locali per rafforzare la loro capacità produttiva finalizzata ad avviare partnership con aziende che sono titolari di brevetti. È quello che si sta provando già fare in diversi Paesi compresa l’Italia...come l’azienda Sanofi...che ha fatto un accordo con Pfizer per la produzione di quel vaccino”
La questione della sospensione dei brevetti, quindi, rischia di perdersi nel nulla nel breve periodo.
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