Volkswagen assiste a uno scivolone dell’utile per azione del 67% nel terzo trimestre del 2024. Le cifre della crisi nera del colosso tedesco dell’auto.
Una crisi, quella di Volkswagen, conclamata da tempo e tutta incisa nel risultato di bilancio del colosso dell’auto tedesco, relativo al terzo trimestre del 2024, annunciato oggi.
La casa automobilistica ha assistito nel trimestre a un tonfo degli utili operativi pari al 42%, pagando l’impatto dei costi di ristrutturazione elevati e della debole performance della divisione core.
Alla borsa di Francoforte il titolo segna un trend positivo, ma continua a oscillare ai minimi degli ultimi 24 anni, affossato dalla carrellata di notizie negative che continuano ad arrivare dal colosso di Wolfsburg.
Dall’inizio del 2024, il titolo Volkswagen ha perso 1/5 del suo valore, registrando una performance peggiore rispetto al calo del 10% del sottoindice di riferimento dell’auto in Europa.
Volkswagen: numeri pessimi dopo l’annuncio shock
Niente di buono dal comunicato diramato dal gruppo, che continua a pagare lo scotto degli investimenti lanciati per la transizione all’elettrico, che sta provocando una emorragia nei bilanci dei principali produttori di auto europei.
Proprio di ieri è la notizia shock piombata in Germania: quella della chiusura di tre stabilimenti da parte di Volkswagen e di una decurtazione degli stipendi dei dipendenti di almeno il 10%.
Nel commentare i numeri del terzo trimestre, il CFO direttore finanziario di Volkswagen Arno Antlitz ha parlato di “un bisogno urgente di ridurre i costi in modo significativo” e di migliorare il grado di “efficienza”.
Guardando ai numeri nudi e crudi, l’utile per azione di Volkswagen è capitolato nel terzo trimestre del 2024 a €3,34, al di sotto dei €3,46 attesi dal consensus, registrando una flessione del 67% su base annua.
Il fatturato si è attestato a €78,36 miliardi, livello lievemente superiore ai €75,7 miliardi attesi dagli analisti, ma praticamente piatto su base annua, sulla scia del calo delle consegne globali di auto: in particolare, nel corso del terzo trrimestre, le vendite di auto sono scivolate dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Giù anche le consegne di auto relative ai primi nove mesi del 2024, in calo su base annua del 4%, a 6,5 milioni di unità consegnate.
Negativo il flusso di cassa, in perdita di 160,6 miliardi di euro alla fine di settembre del 2024, rispetto alla liquidità netta della fine del 2023 che era stata negativa per 147,4 miliardi di euro.
Crisi nera per il mercato europeo dell’auto
Il bilancio di Volkswagen ha confermato gli effetti di una competizione che si sta facendo sempre più agguerrita, in particolare in Cina, mercato chiave per Volkswagen.
Nei nove mesi compresi tra gennaio e settembre, l’utile operativo del gigante ha segnato così un calo del 21%, a €12,9 miliardi, rispetto ai €16,2 miliardi dello stesso periodo del 2023.
La crisi del settore auto rimane grande protagonista dell’Europa. Nella sua rubrica mensile “Italian Times” Massimo Trabattoni, Head of Italian Equity di Kairos, ha presentato la sua analisi sull’attuale fase di mercato, scrivendo a proposito del comparto dell’auto che “la maggior parte dei produttori europei si trova a dover fronteggiare una congiuntura estremamente sfavorevole: da una parte notiamo un graduale rientro della componente dei ricavi che spesso era stata esasperata dalle distorsioni che si erano venute a creare negli anni dell’iperinflazione e dei colli di bottiglia indotti dalla pandemia, dall’altra una riduzione dei volumi dovuta sia a un fisiologico calo della domanda dei consumatori finali, sia alla crescente competizione dei produttori cinesi che stanno conquistando importanti quote di mercato anche in Europa”.
Trabattoni ha continuato, sottolineando che “a tutto ciò si aggiunge la forte pressione regolatoria che grava sull’intero settore affinché investa ingenti risorse per realizzare veicoli elettrici che permettano ai produttori di ridurre le emissioni di CO2 entro i target fissati dai regolatori”.
Da Volkswagen una manovra di lacrime e sangue. La guidance per il 2024
Nel caso di Volkswagen, a questo punto i mercati si interrogano sull’efficacia della manovra di lacrime e sangue che il colosso tedesco ha lanciato per rimanere a galla in un mercato sempre più competitivo: il piano si incentra per l’appunto sulla sforbiciata degli stipendi del 10% e sul congelamento delle paghe sia nel 2025 che nel 2026, stando a quanto ha riferito la stessa presidente del Consiglio di fabbrica Daniella Cavallo, che rappresenta i dipendenti del gruppo.
Il quotidiano Handelsblatt ha precisato che il taglio degli stipendi, soltanto nel marchio core di Volkswagen, dovrebbe garantire entrate per un ammontare di quasi 800 milioni di euro ogni anno, aggiungendo che lo scopo dell’azienda è quella di realizzare la maggior parte dei risparmi su cui punta, attraverso tagli alle paghe.
Antlitz, direttore finanziario di Volkswagen, ha commentato i conti del terzo trimestre parlando anche di un “contesto di mercato sfidante”.
I risultati del terzo trimestre del gigante dell’auto sono stati pubblicati dopo il taglio delle stime per il 2024 da parte dell’azienda del mese scorso, annunciato per la seconda volta nell’arco di pochi mesi.
In quella occasione, Volkswagen ha comunicato di prevedere un margine di profitto attorno al 5,6% per l’anno, a fronte di una flessione dello 0,7% delle vendite, a 320 miliardi di euro.
La guidance è stata oggi confermata dall’azienda.
Le brutte notizie arrivate da Volkswagen stanno affossando anche il titolo del colosso Stellantis che, sul Ftse Mib di Piazza Affari, si conferma tra i titoli peggiori, cedendo più del 3%.
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