Volano i noli marittimi, gli spedizionieri riscoprono treni e aerei, c’è incertezza sul futuro. La globalizzazione alla prova del blocco dei commerci marittimi.
Catene del valore sconvolte, rotte commerciali decostruite, ricerca spasmodica di nuove vie d’accesso per il trasporto merci: la crisi del Mar Rosso legata alla guerra grande del Medio Oriente, al suo spillover yemenita, all’interdizione anti-israeliana e anti-occidentale dei ribelli Houthi e ai raid occidentali contro le forze sciite è già un fattore di rilevanza globale.
La logistica globale è nel caos
L’asse che rende il Mediterraneo e il Mar Rosso perno dei commerci sull’asse Europa-Asia è spezzato e gli spedizionieri di tutto il mondo sono attenti a cercare soluzioni. La scelta più ovvia, per un fattore di costo, è stata la riscoperta della rotta del Capo di Buona Speranza. “Reject modernity, embrace tradition”, dicono sconsolati i top manager delle compagnie della logistica chiamati a portare le loro aziende a uno sforzo ampio con la riscoperta di Vasco da Gama e del doppiaggio dell’Africa. Queste rotte aggiungono diversi giorni ai viaggi Asia-Nord Europa e due settimane ai viaggi Asia-Mediterraneo. [...]
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