La Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna è stata presentata al WMF e ha l’obiettivo di incentivare lo sviluppo tecnologico e di business in maniera diffusa e sostenibile.
Durante il terzo giorno del WMF - We Make Future, fiera internazionale e festival sull’innovazione tecnologica e digitale, è stata presentata la Casa delle tecnologie emergenti del Comune di Bologna (CTE COBO).
La presentazione si è tenuta in questo contesto poiché Search On Media Group, l’azienda che organizza il WMF, è partner del progetto.
Gli obiettivi della Casa delle tecnologie emergenti del Comune di Bologna
La Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna è nata con un obiettivo preciso: contribuire alla crescita economica del territorio.
I progetti e i servizi, la cui promozione è iniziata con la conferenza stampa, partiranno dal luglio di quest’anno. Questo progetto è possibile grazie al supporto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che lo ha finanziato.
Insieme al Comune di Bologna, al progetto partecipano anche altri 15 partner: Città metropolitana di Bologna, Comune di Ravenna, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Almacube, ART-ER, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, BI-REX Big data & research excellence, Cineca, CNIT - WiLab, Creative Hub Bologna, G-Factor, Gellify, Search On Media Group, START 4.0 - Centro di Competenza per la Sicurezza e l’Ottimizzazione delle Infrastrutture Strategiche, TIM.
Collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo del territorio
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto Massimo Bugani, Assessore all’Agenda Digitale del Comune di Bologna, il quale ha introdotto la Casa, spiegando che questa si innesta all’interno di un progetto più ampio: Città della Conoscenza di Bologna, in collaborazione con Città Metropolitana di Bologna, Comune di Ravenna e Comune di Imola, il quale ha l’obiettivo di incentivare lo sviluppo tecnologico e di business in maniera diffusa e sostenibile in tutta la città e nei territori interessati.
La specificità del centro di competenza di Bologna, Big Data e Analytics, consentirà di connettere vari enti e proporre soluzioni innovative alle richieste, mettendo a disposizione un luogo fisico.
Durante la conferenza, Bugani ha affermato: «Bologna vive un momento particolare, con il Tecnopolo ed il Supercomputer Leonardo. La città sta crescendo a velocità esponenziale dal punto di vista della raccolta e dell’elaborazione dei dati, stiamo iniziando ad investire seriamente per arrivare a sviluppare il gemello digitale, e CTE è un passaggio fondamentale che ci consente di operare insieme alle migliori menti e tecnologie. Tra gli obiettivi, oltre a quelli già citati, vi è quello di trovare soluzioni innovative per la PA e innovazioni importanti per quanto riguarda la mobilità, la transizione ecologica e il clima, l’illuminazione urbana, la gestione e la distribuzione dell’energia, la sicurezza urbana, la logistica portuale, la cultura e il turismo. Le azioni saranno portate avanti fino a dicembre 2024, con partenza effettiva già dal prossimo mese di luglio 2023».
A seguire è intervenuto anche Alessandro Martinini, Capo area sviluppo economico, turismo e sport e project manager del progetto CTE COBO del Comune di Ravenna, che ha affermato: «Ravenna è conosciuta, oltre che per la sua storia e cultura, anche per il porto. L’hub portuale è il fulcro del tessuto produttivo delle nostre imprese, che si occupano in particolare di logistica, offshore, meccanica, chimica ed energia. Lavorando ad un nuovo esempio di PUG (Piano Urbanistico Generale), abbiamo istituito un Osservatorio della Chimica e rimesso in vita un centro di ricerca marina, inaugurato nel 2021, dove operiamo insieme all’Università su vari tipi di attività. È all’interno di quest’ultimo, il Centro di Ricerca Ambiente e Mare, che sarà una delle sedi dell’infrastruttura diffusa di CTE COBO. Sarà il luogo su cui il Comune investirà per ampliare i temi del digitale - che già tratta - ma anche di rifiuti, energia e sicurezza del lavoro».
Tra i relatori intervenuti anche Domenico Bambi, Presidente di BI-REX, il quale ha sottolineato che «viviamo in un’epoca in cui non dobbiamo avere paura dell’innovazione. Tutte le tecnologie che abbiamo a disposizione favoriscono l’IoT, la blockchain, il 5G e tutto quanto verrà scoperto nel futuro».
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