Come funzionano i diversi sistemi fiscali presenti nel mondo e perché è importante conoscerli, ecco qualche spiegazione.
Nel mondo esistono diverse forme di tassazione e, chiaramente, non tutti i Paesi al mondo hanno lo stesso sistema fiscale.
Questo infatti varia a seconda del luogo, ma si possono individuare quattro macrocategorie: la tassazione “worldwide”, la tassazione territoriale, il sistema fiscale “non-dom”, ovvero non domiciliato, e la tassazione cittadinanza.
Diverse tipologie di tassazione significa anche diverse regole da dover rispettare per evitare di trovarsi in situazioni di irregolarità fiscale.
In passato non era così comune che un cittadino italiano residente in Italia avesse necessità di essere consapevole di queste differenze, tuttavia con l’accorciarsi delle distanze e l’aumento dei lavori in modalità da remoto anche in nazioni differenti da quella in cui si ha la residenza fiscale, ci si può imbattere in situazioni che richiedono una qualche conoscenza in materia.
I diversi sistemi di tassazione mondiale
Come accennato, nel mondo esistono quattro sistemi di tassazione diretta, anche se quelli più utilizzati sono la “worldwide taxation” e la tassazione territoriale. Esistono, inoltre, anche alcuni Paesi che sono privi di tassazione diretta.
I sistemi di tassazione esistenti sono:
- la worldwide taxation, che è quella più comunemente utilizzata;
- la tassazione territoriale;
- il sistema non-dom;
- la tassazione di cittadinanza.
Il terzo sistema, il regime fiscale non-dom, è tipico del Regno Unito, ed è una via di mezzo tra la worldwide taxation e la tassazione territoriale. Distingue tra il domicilio (dom) e la residenza dei soggetti da tassare. In generale, nei Paesi che utilizzano questo sistema tutti gli stranieri sono considerati non-dom, mentre nessun cittadino lo è.
Quando si è “soggetti non-dom”, si è soggetti a tassazione territoriale, mentre i cittadini utilizzano quella basata sulla residenza.
Infine, l’ultimo sistema di tassazione è sulla base della cittadinanza. Questo sistema è utilizzato solo in due Stati: gli Stati Uniti e l’Eritrea. I cittadini di questi Paesi devono pagare le tasse alla loro nazione di residenza, indipendentemente dal fatto che vi siano residenti o meno.
Esistono deduzioni fiscali per coloro che vivono all’estero, ma l’unico modo per smettere totalmente di pagare è avere un secondo passaporto.
Worldwide taxation e tassazione territoriale
Worldwide taxation e tassazione territoriale sono le due forme più comuni di tassazione, con la prima che supera nettamente la seconda per frequenza di utilizzo.
La worldwide taxation, in particolare, è il sistema di tassazione più comune, e si basa sulla residenza del soggetto fiscale in questione. È anche la tipologia utilizzata dalla maggior parte degli Stati europei. In breve, questo sistema di tassazione prevede che tutti coloro che sono residenti in uno specifico Paese devono pagare le tasse in quello Stato.
Questo include tutte le fonti di reddito, quindi si dovranno pagare le imposte sia per il reddito generato all’interno del Paese in cui si è residenti, sia all’esterno, come nel caso di vendita di prodotti online a persone estere. In pratica, un esercente dotato di e-commerce che vende prodotti anche in Francia, pagherà in Italia anche le imposte relative ai guadagni ottenuti dalla vendita nel territorio francese.
I Paesi che utilizzano la tassazione territoriale invece prevedono che le imposte vengano pagate dal soggetto residente solo sul reddito generato entro i confini del Paese dove è effettivamente residente. A utilizzare questo sistema in Europa sono: Malta, Portogallo, e Irlanda.
Se, per esempio, un cittadino residente in Portogallo guadagna attraverso vendite che vanno oltre i confini nazionali e anche in tutta Europa, allora dovrà pagare le eventuali tasse provenienti da introiti ricavati sul territorio portoghese, e non anche sul resto.
La tassazione territoriale viene utilizzata a volte anche solo per le aziende, mentre quella worldwide viene applicata ai cittadini in alcuni Paesi che ne fanno uso. Il motivo dietro a questa scelta è principalmente quello di attirare investimenti da parte di aziende straniere.
A cosa fare attenzione se si hanno ricavi esteri
Gli Italiani fiscalmente residenti in Italia che hanno guadagni all’estero devono fare attenzione che i guadagni non vengano tassati due volte, sia dall’Italia, sia dal secondo Paese in questione.
L’Italia infatti utilizza il sistema della worldwide taxation, quindi vanno pagate le imposte su ogni ricavo anche, quando proveniente dall’estero. D’altro canto i Paesi da cui proviene il reddito straniero possono tassarlo seguendo le loro regole.
Per evitare di ricadere in questa situazione è importante conoscere e sfruttare le convenzioni contro le doppie imposizioni, stipulate appositamente dallo Stato italiano per evitare di far sì che i suoi cittadini paghino due o più volte le tasse su degli stessi introiti.
A seconda del Paese con cui sono state stipulate varia il loro funzionamento, ma è importante ricordare che non si attivano automaticamente. Chi ne vuole trarre vantaggio deve presentare la documentazione richiesta a chi di dovere in maniera autonoma.
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