L’eliminazione dell’Iva per un interno anno su beni primari come pane e latte è allo studio del Governo come misura da inserire nella Legge di Bilancio 2023. Ma quanto si risparmia davvero?
Azzerare l’Iva sul pane e sul latte per aiutare i consumatori assediati dal caro-prezzi: è questa una delle misure al vaglio del Governo per la Legge di Bilancio 2023.
Con un carrello della spesa che ha ormai raggiunto un rialzo storico dei prezzi, come non si vedeva dal 1983 e con rincari energetici alle stelle, gli italiani sono alle prese con una crisi dei consumi molto preoccupante.
Per questo, l’esecutivo sta pensando di inserire nella manovra alcuni interventi che possano sostenere i budget familiare sotto pressione.
Con un azzeramento dell’Iva per un anno su pane e latte, quanto si può risparmiare davvero?
Togliere Iva su pane e latte: quale risparmio per la spesa degli italiani?
L’eliminazione dell’Iva su pane e latte è una delle diverse proposte del Governo Meloni per alleviare i dolori degli italiani in questo momento di inflazione elevata. Può davvero funzionare e quanto vale il risparmio?
I calcoli li ha fatti il Codacons, associazione dei consumatori, con questo magro responso: “il taglio dell’Iva su pane e latte produrrebbe un risparmio minimo per i consumatori pari a 15,8 euro annui a famiglia.”
I numeri dicono la spesa media annuale di una famiglia per il pane è di 264,12 euro e di 145,08 euro per latte fresco e conservato. Togliendo l’Iva, il risparmio medio sarebbe di 10,22 euro annui a nucleoper il pane, e di 5,6 euro sul latte.
Secondo il presidente del Codacons, “intervenire solo sull’Iva su pane e latte è una misura mediatica che non produce reali vantaggi per i consumatori.” Piuttosto, sarebbe più utile tagliare l’Iva su tutti i generi di prima necessità, consentendo così un risparmio medio anno dai 180 euro per una famiglia senza figli a uno di 300 euro a una famiglia con 5 persone.
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