In arrivo un’importante modifica ai criteri per il passaggio dalla zona arancione a rossa: quest’ultima scatterà in automatico qualora l’incidenza settimanale dei contagi dovesse risultare superiore ai 250 casi ogni 100.000 abitanti.
Cambiano le regole per l’ingresso in zona rossa: secondo le indicazioni del CTS, il passaggio dall’arancione ad una sorta di lockdown regionale (con le dovute differenze) sarà automatico, non lasciando quindi spazio alle scelte dei governatori.
Già oggi il Governo dovrebbe decidere in merito alle modifiche all’ultimo DPCM, in scadenza il 6 aprile: la situazione sta peggiorando con il passare dei giorni, e l’Italia è ormai nel pieno della terza ondata. In queste ore si sta discutendo in merito alle nuove misure, seguendo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico: diverse le ipotesi, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che ci sarà una modifica ai criteri per il passaggio di una Regione in zona rossa.
Una novità importante, anche perché nel contempo potrebbero essere introdotte nuove restrizioni nella zona rossa, facendo scattare un vero e proprio lockdown con significative limitazioni sugli spostamenti.
Quando scatta la zona rossa
Con le modifiche al DPCM del 6 marzo verrà stabilito che la Regione passa in zona rossa in automatico nel caso in cui ci fossero 250 casi settimanali su 100 mila abitanti.
Prendiamo l’esempio del Lazio, con 5 milioni e 755 mila abitanti. Nel caso in cui il monitoraggio settimanale dovesse accertare più di 14.389 casi, allora la zona rossa scatterebbe in automatico, senza nessuna possibilità di appello della Regione.
Con queste regole, quale Regione rischierebbe di passare in zona rossa? Ecco il dato relativo all’incidenza settimanale per le varie Regioni, secondo quanto accertato dal monitoraggio ISS del 3 marzo, relativo alla settimana che va dal 22 al 28 febbraio quando l’incidenza a livello nazionale era di 195 casi per 100.000 abitanti:
- Abruzzo: 245,92
- Basilicata: 143,51
- Calabria: 62,56
- Campania: 228,29
- Emilia Romagna: 342,08
- Friuli Venezia Giulia: 177,25
- Lazio: 151,80
- Liguria: 149,26
- Lombardia: 254,44
- Marche: 265,16
- Molise: 193,00
- Piemonte: 191,06
- Provincia autonoma di Bolzano: 376,99
- Puglia: 169,73
- Sardegna: 27,34
- Sicilia: 68,14
- Toscana: 204,33
- Umbria: 192,26
- Valle d’Aosta: 60,78
- Veneto: 151,30
Qualora il parametro dei 250 casi ogni 100.000 abitanti fosse già operativo, quindi, alle attuali Regioni in zona rossa, ossia Campania, Molise e Basilicata, si aggiungerebbero anche Emilia Romagna, Lombardia, Marche e la Provincia autonoma di Bolzano, mentre l’Abruzzo sarebbe al limite.
Ovviamente, una tale modifica non significa che verranno meno gli altri criteri con i quali si decide in che fascia si trova una Regione. Ad esempio, si continuerà a guardare anche all’indice Rt (il quale non deve superare il valore di 1,25), come pure allo stato delle terapie intensive e alla diffusione delle varianti.
Zone rosse, nuove regole?
Nella giornata di oggi si deciderà anche sulle nuove regole per le zone rosse. L’intenzione è di prevedere una vera e propria serrata in quelle Regioni dove si registra un repentino peggioramento della situazione sanitaria.
Allora sì che si potrà parlare di lockdown con chiusura dei locali pubblici e dei negozi (con sospensione delle attività anche per i parrucchieri) e spostamenti limitati. Non ci si potrà spostare per andare a trovare altre persone e anche l’attività motoria dovrebbe essere consentita solamente nelle adiacenze della propria abitazione.
C’è poi la questione weekend da approfondire: il CTS chiede che in tutta Italia nel fine settimana scatti la zona rossa, così da evitare ogni tipo di assembramento, ma alla fine si potrebbe anche propendere per una zona arancione rafforzata. Nelle prossime ore saranno sciolti gli ultimi dubbi, con la certezza che per l’Italia è in arrivo una nuova stretta.
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