Zoom diventerà un posto più sicuro: è in arrivo una funzione utile a contrastare il fenomeno di zoombombing e bloccare che utenti indesiderati si intromettano nelle chat.
Zoom potrebbe diventare un posto più sicuro: arriva la funzione per bloccare l’accesso di utenti sgraditi nelle chat. Gli sviluppatori dell’app infatti hanno deciso di mettere un limite alla diffusione della pratica di zoombombing, ovvero l’intrufolarsi di persone indesiderate nelle videochiamate pubbliche.
A dare notizia della novità in arrivo è Eric Yuan, fondatore e CEO di Zoom. I vertici della piattaforma, dopo diverse segnalazioni da parte degli utenti, sono pronti a rafforzare il sistema di sicurezza dell’app. Ecco quando e come.
Come bloccare le persone su Zoom
Zoom è pronto per diventare un luogo più pulito da malintenzionati. Sta per arrivare infatti una nuova funzionalità per arginare il problema dello zoombombing, ovvero la fastidiosa pratica che consiste nell’intromissione di persone indesiderate in una videochiamata pubblica.
Gli sviluppatori non hanno ancora trovato un modo per permettere agli utenti di Zoom di bannare direttamente lo scocciatore, ma hanno ideato un modo per poterlo fare in maniera indiretta. Il 26 aprile verrà rilasciato un’impostazione destinata ai client che consentirà agli utenti e agli amministratori di segnalare chi non si comporta bene nelle videochat.
“Questa funzione genererà un rapporto che verrà inviato al team ‘Zoom Trust and Safety’ che valuterà eventuali usi impropri della piattaforma e potrà arrivare anche a bloccare l’utente disturbatore, se sarà ritenuto necessario” si legge sulla pagina del sito ufficiale.
Zoom più sicuro: gli aggiornamenti dell’app
Zoom in questo periodo ha registrato in poco tempo una crescita esponenziale dei suoi utenti. Fino a oggi però sono tante le segnalazioni di falle nel sistema di sicurezza e privacy dell’app. Gli sviluppatori della piattaforma hanno ammesso che questi problemi sono frutto di un successo tanto veloce quanto inaspettato, a cui non sono subito riusciti a far fronte.
Lo zoombombing, per esempio, nasce da una semplice svista: fino a qualche giorno fa i dati per accedere ad una videochat erano mostrati nella schermata principale dell’applicazione. Chiunque condividesse uno screenshot della videochiamata dunque permetteva la diffusione del dato, quindi il libero accesso di chiunque nella chat.
Altro problema è stato rilevato nella sicurezza dei dati trasmessi sulla piattaforma: molti esperti di informatica infatti hanno messo in luce quanto fosse debole la crittografia del sistema. Per questo i vertici dell’app stanno cercando giorno per giorno di ovviare a queste debolezze: prima si è proceduto a nascondere l’ID degli incontri per rendere più sicure le chat, adesso invece è stata anche sviluppata una crittografia AES-256 più solida che sarà disponibile già dalla prossima versione del client Zoom.
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