ASPI (acronimo di Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità di disoccupazione introdotta dalla Riforma Fornero a sostegno dei lavoratori che perdono involontariamente il lavoro.
Tra i beneficiari dell’Aspi sono ricompresi anche gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni. Secondo la normativa in materia non possono godere dell’Aspi, invece, i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni, gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato e i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale.
Per potere ottenere l’Aspi occorre essere in possesso di determinati requisiti:
- stato di disoccupazione involontario
- devono essere trascorsi almeno due anni dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione
- deve essere stato versato almeno un anno di contributi contro la disoccupazione nei due anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
Dal 1° maggio 2015 l’Aspi è stata sostituita con la Naspi, la nuova indennità di disoccupazione introdotta con il Jobs Act.
Per approfondire l’argomento leggi anche le guide:
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- Aspi e mini Aspi: quando spettano? Decadenza o cumulabilità con nuovo lavoro, le istruzioni Inps
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Per approfondire le differenze tra Aspi e Naspi:
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