Quali sono gli errori da non fare quando si chiede un prestito: ecco tutto quello che devi sapere.
Ottenere un prestito non è sempre facile. Le banche preferiscono clienti che presentano una situazione economica stabile e sicura o che comunque possono mostrare una serie di garanzie, come la proprietà di beni o la copertura di un terzo fideiussore.
Ma quali sono gli errori da non commettere quando si richiede un prestito? Per esempio, il primo errore da non fare è quello di chiedere un prestito per coprire un altro prestito già in essere.
Gli errori da non fare quando si chiede un prestito
Tenere in conto solo il TAN e non il TAEG
Strumento fondamentale per comparare vari tipi di prestito è il TAEG, e non solamente il TAN. Il motivo è semplice: il TAN rappresenta il prezzo per il prestito di denaro e non il costo totale del prestito. Al contrario, il TAEG rappresenta sì il costo totale del prestito ma anche le condizioni concrete di quest’ultimo, dato che tiene conto del tipo di interessi, dei costi e delle commissioni.
Se si tiene in conto soltanto il TAN, quindi, si andrà a comprare soltanto il prezzo del prestito, senza considerare i costi che invece saranno inclusi nel computo finale.
Destinare più del 40% dello stipendio al pagamento
La porzione di denaro in entrata che destiniamo al pagamento mensile della quota di un prestito non dovrebbe mai, in ogni caso, superare il 40%: la percentuale raccomandabile arriva ad un massimo del 30%.
A questo proposito, si parla di “tassa di sforzo” o “tassa di indebitamento” quando ci si riferisce ad un prestito ipotecario destinato all’acquisto di un’abitazione. L’ideale è che l’importo totale della quota mensile non superi mai il 40% del totale, per evitare di compromettere lo stato finanziario del titolare del prestito.
Non conoscere tutte le commissioni
Un altro aspetto da tenere ben presente e che può far aumentare gli importi di un prestito sono le commissioni. Oggi è ormai un’abitudine che i principali istituti di credito propongano i propri prestiti senza le principali commissioni, come per esempio quelle di apertura.
Ma non dimentichiamo che esistono altre commissioni che spesso sono incluse nel contratto di prestito, come per esempio la commissione per estinzione anticipata (totale o parziale).
Accettare di vincolare molti beni
È sempre più diffusa l’abitudine di vincolare dei beni alla concessione dei prestiti. L’assicurazione sulla vita, ad esempio, è fra i prodotti che più frequentemente vengono vincolati alla contrattazione dei prestiti. Tuttavia è molto importante sapere che i costi di queste assicurazioni possono far salire il prezzo del prestito.
Ci sono poi altre variabili, come l’uso della carta di credito, i piani pensionistici o un’assicurazione sulla casa (molto frequente nei prestiti ipotecari) che presuppongono un costo che va calcolato nel totale del prestito: spesso si mostrano come agevolazioni ma conviene sempre controllare il costo di ogni benefit prima di accettare un prestito a queste condizioni.
Chiedere più denaro del necessario
Più denaro si chiede in prestito, maggiori sono gli interessi. Per questo è essenziale studiare anticipatamente e con la dovuta attenzione qual è l’importo di cui si ha realmente bisogno per andare incontro alle proprie necessità, che si tratti di acquistare un’auto, una casa o gli studi dei propri figli. Insomma, se non si vuole finire a pagare più interessi del necessario, è fondamentale fare attenzione all’importo che si richiede.
leggi anche
Per pagare meno tasse ecco cosa bisogna comprare
Un errore frequente legato all’importo è quello di contrattare la restituzione del prestito su un periodo troppo lungo. Più i termini di restituzione saranno dilatati nel tempo, infatti, più interessi si dovranno pagare (il periodo in cui si pagano solo gli interessi e non si ammortizza capitale sarà maggiore), sebbene le quote siano molto più comode. Questo aspetto però fa lievitare il prezzo del prestito, per cui è necessario tenerlo in considerazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA