Abramovich con sintomi di avvelenamento: cosa è successo e perché

Giorgia Bonamoneta

28/03/2022

Roman Abramovich potrebbe essere stato avvelenato. L’imprenditore ha confermato di aver sofferto i sintomi di un avvelenamento nei primi giorni di marzo, ma non mancano i dubbi. Cosa sappiamo?

Abramovich con sintomi di avvelenamento: cosa è successo e perché

L’imprenditore Roman Abramovich potrebbe essere stato avvelenato insieme al resto dei negoziatori di pace di Russia e Ucraina. Secondo quanto riportano le fonti estere, Abramovich avrebbe sofferto i sintomi di un avvelenamento non ancora identificato.

Non è chiaro come l’avvelenamento possa essere stato portato a termine, ma si conosce più o meno il periodo nel quale potrebbero essere accaduti i fatti. Secondo Bellingcat l’avvelenamento potrebbe essere avvenuto intorno al 4-5 marzo 2022. In quei giorni si sarebbero presentati sintomi quali arrossamento degli occhi e desquamazione della pelle del viso.

La notizia è stata confermata dal portavoce di Roman Abramovich, ma smentita da Rustem Umerov e Mikhailo Podolyak, i due delegati ucraini. Entrambi hanno parlato di speculazione e false notizie per rallentare i negoziati, stessa motivazione data da Abramovich per il presunto avvelenamento.

Roman Abramovich è stato avvelenato: cosa è successo

Non si conoscono tutti i dettagli, anzi al momento l’informazione sull’avvelenamento di Roman Abramovich è ancora in una fase di valutazione. Potrebbe trattarsi di una falsa informazione, anche se l’imprenditore di origine russa ha confermato l’evento.

Secondo il Wall Street Journal Abramovich non è l’unico a essere stato compromesso e ad aver avuto dei sintomi evidenti di un avvelenamento. Il presunto avvelenamento potrebbe essere stato messo in pratica attraverso l’uso di un attacco chimico o batteriologico, ma c’è chi fa notare un’altra tecnica piuttosto utilizzata, ovvero le radiazioni elettromagnetiche. Secondo il sito investigativo Bellingcat si potrebbe trattare invece di radiazioni microonde, proprio come nel caso della Sindrome dell’Avana.

Negoziatori avvelenati: quali sono i sintomi

L’ultimo esempio, cioè il possibile avvelenamento da radiazioni microonde, risulta però il meno probabile. Questo perché i sintomi descritti dal portavoce di Abramovich sono differenti da quelli riportati dagli agenti statunitensi che hanno denunciato i malesseri da Sindrome dell’Avana, ovvero nausea e disturbi del sonno.

L’avvelenamento subito dai negoziatori si è manifestato invece con altri sintomi. Sempre secondo quanto riportato da Bellingcat, le basse dosi - che avevano lo scopo di disturbare e non di uccidere - avrebbero causato:

  • arrossamento degli occhi
  • irritazione occhi e pelle
  • desquamazione pelle del viso

Il Financial Times denuncia un effetto particolare e raro, presentatosi soltanto nel caso di Abramovich, cioè la perdita della vista. L’imprenditore russo ha confermato di essere stato ricoverato in un ospedale in Turchia per alcune ore, dove ha ricevuto le cure necessarie fino al ritorno della vista.

Perché avvelenare i negoziatori: il caso di Abramovich e la smentita ucraina

La notizia dell’avvelenamento dei delegati per le trattative di pace arriva dopo quasi un mese dall’accaduto. Non si tratta di una notizia fresca, quanto invece di informazioni emerse secondo quanto riportato da alcuni fonti estere. Il presunto avvelenamento, avvenuto nella prima settimana di marzo, avrebbe avuto lo scopo di rallentare i negoziati.

Le dosi dell’agente chimico, secondo quanto riportano le fonti, non erano alte, proprio per garantire la sopravvivenza dei personaggi coinvolti. L’unico scopo evidente è quindi il rallentamento dei negoziati, ma potrebbe esserci sotto qualcos’altro? Al momento non ci sono altre informazioni.

Gli altri coinvolti nell’accaduto però non hanno confermato e in breve tempo sono arrivate le smentite, a partire da quella del delegato ucraino Mikhailo Podolyak. The Kyiv Independent ha riportando un tweet dal profilo personale del negoziatore, che ha scritto: “Si tratta di una speculazione. Tutti i negoziatori ucraini stanno lavorano come al solito”. Dopo poco Rustem Umerov ha twittato di stare bene e di non dare credito alle notizie non verificate che stanno circolando online.

Qualcuno sta mentendo. Da una parte Roman Abramovic e il suo portavoce, dall’altra i due negoziatori ucraini che hanno messo in guardia sulla guerra dell’informazione in corso. Si rimane in attesa di ulteriori conferme o smentite ufficiali.

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