L’evacuazione di civili e militari in Afghanistan si è da poco conclusa per l’Italia; ma quanti sono i civili lasciati soli che restano ancora su suolo afghano?
La situazione in Afghanistan continua a mostrarsi complessa e colma di attese e possibili implicazioni per le relazioni internazionali tra Stati.
Sotto i riflettori del mondo ci sono in primo luogo i rapporti tra Stati Uniti e nuovo regime talebano, o anche la paura per possibili attacchi terroristici che potrebbero portare ad una nuova era di terrore; ma che cosa ne è dei civili rimasti in Afghanistan? Quanti sono i civili lasciati soli? Quali le cifre della crisi umanitaria in corso?
I civili lasciati soli in Afghanistan
Con l’arrivo a Fiumicino dell’ultimo aereo, l’Europa e parzialmente anche gli Stati Uniti convenivano sul fatto che il trasporto dei civili al di fuori del territorio dell’Afghanistan fosse giunto a conclusione. Al contrario di quanto si credeva però, a Kabul c’erano ancora persone ad attendere di essere portate fuori dai confini afghani.
Pare che tra coloro che aspettavano, fossero presenti anche delle donne che avevano lavorato a Kabul con gli occidentali e che si erano chiuse in casa per timore di un incontro col nuovo regime talebano.
Chi sono i civili lasciati soli a Kabul
Insieme alle donne nelle case, anche alcuni interpreti che avevano offerto assistenza alle ambasciate e alle aziende presenti sul luogo o i collaboratori delle Ong che avevano provato a raggiungere l’aeroporto di Kabul dai luoghi più periferici della zona, sembra siano parte dei civili lasciati soli.
Per di più, tra i dimenticati ci sono i giornalisti che speravano di essere inclusi in una delle liste dei Paesi occidentali; ci sono afghani e occidentali intellettuali e artisti, tutti coloro che volevano scappare, speravano, ma non hanno fatto in tempo; ma quanti sono i civili lasciati soli a Kabul?
Le cifre della crisi umanitaria: quanti civili sono ancora in Afghanistan
Gli unici numeri ufficiali sono quelli che riguardano le persone riuscite a partire da Kabul. Nello specifico, si tratta di 170 mila persone totali, di cui almeno 100 mila statunitensi.
Secondo le stime fornite dal quotidiano la Repubblica, sarebbero almeno 100 mila le persone che avrebbero desiderato abbandonare l’Afghanistan e che, invece, non hanno potuto farlo, rimanendo bloccati a Kabul. Questo per la prevalenza a causa dei forti disordini che si sono dovuti gestire dentro e fuori l’aeroporto di Kabul al momento della partenza.
Chi è rimasto in Afghanistan
L’Italia è riuscita a riportare in patria tutti coloro che possedevano un passaporto italiano e che sono riusciti a partire. La scelta di rimanere a gestire la situazione su suolo afghano è venuta solo da pochi operatori umanitari. Tra chi è rimasto bloccato in Afghanistan, ci sono anche 81 studentesse afghane iscritte alla Sapienza di Roma che non sono riuscite ad entrare in aeroporto.
Sul fronte estero invece, secondo le stime riportate dal quotidiano la Repubblica, sarebbero 1.500 i cittadini degli Stati Uniti con i quali il Governo USA stava provando ad entrare in contatto perché raggiungessero l’aeroporto di Kabul. La Germania ha evacuato 5.347 persone pur avendo dichiarato inizialmente che gli afghani da portare via sarebbero dovuti essere almeno 10 mila, tra personale umanitario, attivisti per i diritti umani e giornalisti.
Cosa dicono i numeri degli altri Paesi del mondo
Gli olandesi hanno dichiarato di avere lasciato a Kabul 230 persone che erano nelle loro liste. La Nato in prima persona aveva una lista di 4.800 dipendenti, di cui soltanto la metà sono stati evacuati.
L’Australia si è impegnata a portare avanti l’evacuazione di persone nei prossimi mesi. Infatti, un totale di 4 mila persone deve ancora essere condotto in Australia. La Gran Bretagna, poi, aveva dichiarato che non avrebbe potuto portare in salvo tutti in così poco tempo, tra personale di ambasciata e tutti gli altri.
Cosa accadrà ora a chi è rimasto in Afghanistan?
La domanda che attanaglia è rivolta a chi è rimasto in Afghanistan e non può più partire, almeno per il momento. Cosa accadrà ora ai civili lasciati soli a Kabul?
Un progetto è quello di provare ad aprire il vecchio aeroporto civile, dove esiste ancora una torre di controllo sovietica risalente agli anni ‘80 e che potrebbe essere utilizzato come punto di riferimento per portare altre persone in salvo. A dare per certa questa possibilità pare siano stati i tedeschi durante alcune dichiarazioni recenti.
Tuttavia, la realtà potrebbe rivelarsi molto più delicata, specialmente in una situazione che vede Turchia e Russia come promotori della gestione dello scalo nel vecchio aeroporto. Tutto è ancora incerto.
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