Tra Stati Uniti e regime talebano in Afghanistan e organizzazioni terroristiche è tensione aperta: sta per iniziare una nuova stagione del terrore?
Il timore più grande che sta nascendo in queste ultime ore a causa delle ultime vicissitudini su suolo afgano e, in particolare, la risposta degli Stati Uniti all’attacco dell’Isis-K a Kabul, è che stia per iniziare una nuova stagione del terrore.
Si teme, nello specifico, che l’Afghanistan possa diventare un luogo di appoggio per le organizzazioni terroristiche ed estremiste islamiche. In tal senso, già il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si era espresso dichiarando che il nuovo regime talebano deve scegliere se essere con l’Occidente o contro di esso. Si teme, inoltre, che possano esserci infiltrati tra i profughi afgani.
La domanda, comunque, permane: sta per iniziare una nuova stagione del terrore? Quali ripercussioni potranno esserci ora che gli Stati Uniti stanno attuando il piano USA per reagire all’Isis-K?
Potrebbero avvenire nuovi attentati in Europa o negli Stati Uniti?
L’attentato all’aeroporto di Kabul nei pressi del Gate Abbey ha causato non poco scompiglio per gli Stati Uniti e l’Occidente. Pare, inoltre, che poco dopo sia avvenuto un altro attentato nei pressi dell’Hotel Baron, dove risiedevano molti cittadini americani, causando la morte di 90 persone, tra civili, militari e talebani, oltre che centinaia di feriti.
In merito, la risposta degli Stati Uniti è arrivata repentina, colpendo uno di quelli che si pensa siano i leader del gruppo islamico Isis-K. Proprio su questa risposta da parte degli americani nasce ora l’interrogativo riguardo a se una nuova stagione di terrore e attacchi terroristici stia iniziando.
Intanto, la paura non è solo limitata al suolo afgano, ma riguarda anche il territorio degli Stati Uniti - e per estensione l’Europa -, che aumentano le misure di sicurezza in attesa di un possibile attentato che potrebbe verificarsi già nei prossimi giorni. Se così fosse, tuttavia, sarebbe certamente guerra aperta.
Washington vuole velocizzare i tempi per le difese
La minaccia sembra essere concreta. Sebbene per il momento sembra che la progettazione degli attentati si concentri ancora sull’aeroporto di Kabul, la paura c’è anche per il suolo USA. Gli obiettivi da colpire, infatti, hanno da sempre avuto un risvolto simbolico per coloro che progettano gli attentati terroristici.
Ad ogni modo, un altro attacco all’aeroporto significherebbe che sia le forze dell’Occidente, sia i talebani che ora sono al Governo dell’Afghanistan non sono in grado di mantenere la sicurezza all’interno del Paese. Questo potrebbe significare una perdita del controllo sulla situazione - e, quindi, altri attentati - o anche un intervento più duro da parte degli Stati Uniti.
Gli americani stanno velocizzando i tempi per l’evacuazione e per le difese, in modo da non ritrovarsi impreparati in caso di un attacco terroristico, cosa che sembra preannunciarsi all’orizzonte.
L’Afghanistan come centro di supporto per la comunità islamica globale
Al Qaeda nella regione del Sud-est asiatico ha definito l’Afghanistan del nuovo Governo talebano come il centro di supporto per le comunità islamiche districate su scala globale. Il gruppo più attivo a livello internazionale è l’Aqap yemenita, che ha parlato dell’inizio di una nuova era per il dominio dell’Islam.
Ciò che preoccupa l’assetto delle relazioni internazionali è quale configurazione potranno prendere le relazioni tra Al Qaeda, i Talebani, l’Isis-K e gli altri gruppi dell’estremismo dell’Islam. Queste relazioni dovranno in qualche maniera crearsi perché si stabilizzi l’ordine interno nel Paese e potrebbero avere un risvolto pericoloso per l’Occidente a causa dell’ideologia stessa sulla cui base esse si fondano.
Per di più, quanto successo in Afghanistan potrebbe rivelarsi una scossa per il jihadismo internazionale. Ciò significa che, qualora Washington decidesse di operare in maniera soffice ad un futuro attacco terroristico da parte dell’Isis o di qualsivoglia organizzazione islamica, l’atto terroristico potrebbe suscitare imitazione da parte di altri gruppi. Al momento, tuttavia, è la questione è ancora aperta.
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