Dopo l’ultimo attacco da parte dell’organizzazione terroristica a Kabul, gli USA decidono un piano per reagire all’Isis-K. Ora si teme una risposta.
Dopo gli attentati di giovedì scorso all’aeroporto di Kabul, è arrivata la prima risposta da parte degli Stati Uniti all’Isis-K, l’organizzazione terroristica sostenuta dallo Stato Islamico del nuovo regime dei talebani.
L’attacco all’Isis-K, avvenuto attraverso l’utilizzo di un drone potrebbe portare all’attesa di nuove ripercussioni sul diverbio in corso tra Stati Uniti e Afghanistan inerente al fatto che gli USA non riconosceranno il nuovo governo talebano, almeno nel breve termine.
La risposta da parte degli Stati Uniti al precedente attacco dell’organizzazione terrorista era già stata anticipata dal Presidente Joe Biden durante una conferenza; ma qual è il piano degli USA per reagire all’Isis-K?
Come gli Stati Uniti stanno gestendo l’Isis-K
Gli USA hanno risposto all’attacco avvenuto in aeroporto che ha visto coinvolti diversi militari americani. Il raid è avvenuto nella Provincia di Nangahar con un obiettivo mirato condotto da un drone che ha colpito e ucciso uno dei militanti più attivi e potenti dell’Isis-K.
Sebbene l’identità dell’obiettivo colpito non sia stata ancora resa nota, il Pentagono lo ha definito come uno degli organizzatori delle operazioni terroristiche. Per quanto secondo le indiscrezioni l’uomo non fosse coinvolto direttamente nell’attacco a Kabul, pare avesse un ruolo chiave nella progettazione di futuri attacchi.
L’Isis-K e il piano degli USA contro il terrorismo
Gli Stati Uniti non abbassano la guardia e le forze armate americane sono vigili sul fronte antiterrorismo sostenuto contro gli organizzatori dell’Isis-K. Il Presidente degli Stati Uniti, in accordo con l’intelligence americana, monitora la situazione prima di ogni altra decisione da prendere su suolo afgano. Già nelle ultime dichiarazioni, comunque, Biden aveva sostenuto l’idea che il nuovo Governo talebano dovesse impegnarsi per un riconoscimento mondiale.
Ad oggi, gli Stati Uniti temono nuovi attacchi all’aeroporto di Kabul e hanno lanciato l’allerta all’ambasciata americana. Si ritiene plausibile un nuovo attacco terroristico da parte dell’organizzazione islamica già nei prossimi giorni. Intanto, continua l’evacuazione di persone da Kabul e la Casa Bianca sottolinea che dal 14 agosto fino ad oggi già molti civili sono stati condotti via dal Paese.
Le dichiarazioni di Biden in risposta all’attacco a Kabul
Dopo l’attacco all’aeroporto di Kabul, le parole del Presidente degli Stati Uniti sono state tutt’altro che poco dirette. Joe Biden, in merito, ha infatti assicurato che i responsabili di quanto accaduto saranno trovati e che i colpevoli risponderanno delle loro colpe.
In tal senso, la portavoce della Casa Bianca era stata ancora più esplicita riportando le parole del Presidente degli USA. Jen Psaki aveva, infatti, dichiarato durante un comunicato che Joe Biden vuole che “i responsabili non vivano più sulla Terra”. Pertanto, in caso di altri attacchi, la risposta degli USA potrebbe essere decisamente rigida.
Cosa vuole l’Isis-K in Afghanistan
L’Isis-K, il gruppo di autori dell’attentato a Kabul costituisce in realtà una grande incognita sia per la sicurezza internazionale, sia per la situazione politica del territorio dell’Afghanistan. In effetti, le notizie che giungono in merito ai rapporti tra il nuovo Governo talebano e l’Isis-K sono frammentate e articolate da motivazioni interne all’Afghanistan che non hanno mai realmente chiarito l’esatta natura dei rapporti interni allo Stato Islamico.
Ciò che si sa per certo è che gli Stati Uniti, dalla cui parte si schiera la maggioranza degli Stati occidentali, stanno già rispondendo alla lotta su territorio afgano. In tal senso, in caso di forte risposta da parte delle organizzazioni islamiche, gli USA potrebbero essere legittimati a operare in modo più mirato contro tale estremismo.
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