Assegno unico: dai 18 anni cambia l’importo per i figli a carico e le modalità di attribuzione a determinate condizioni. Si parte a regime da gennaio 2022 come annunciato dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti.
Assegno unico figli: dai 18 anni del figlio cambia l’importo. Non solo, cambia anche la modalità di attribuzione dell’assegno unico per i figli a carico dai 18 anni degli stessi.
Annunciato per il 1° luglio 2021, l’assegno unico per i figli entrerà a regime a partire dal 1° gennaio 2022 come annunciato dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti.
L’assegno unico per i figli è pensato per le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni a partire dal 7° mese di gravidanza della madre ed è stato introdotto dalla legge delega n. 46 del 1° aprile 2021 cui seguiranno dei decreti attuativi. La legge delega tuttavia stabilisce alcuni criteri generali per la messa a punto dell’assegno unico per i figli definendo anche come cambia l’importo per i maggiorenni. L’assegno unico infatti si riduce dai 18 anni.
Assegno unico figli: come cambia l’importo dai 18 anni
Per l’assegno unico per i figli dai 18 anni cambia l’importo e come lo spiega la legge delega sebbene manchino ancora i decreti attuativi.
L’importo dell’assegno unico per i figli a carico fino ai 21 anni del figlio potrebbe arrivare, ma si tratta solo di prime indiscrezioni, fino a 250 euro, ma solo le simulazioni e i decreti attuativi potranno definire le cifre.
Quello che è chiaro è che l’assegno unico per i figli si compone di una parte fissa e una variabile che tiene conto dell’ISEE.
Ora l’importo dell’assegno unico per i figli per i minorenni sarà maggiore rispetto ai 18enni e fino a 21 anni. La legge delega infatti stabilisce che i decreti attuativi saranno adottati rispettando alcuni principi tra cui:
“il riconoscimento di un assegno mensile, di importo inferiore a quello riconosciuto per i minorenni, per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento del ventunesimo anno di età, con possibilità di corresponsione dell’importo direttamente al figlio, su sua richiesta, al fine di favorirne l’autonomia.”
Per i figli a carico quindi l’assegno unico cambia dai 18 anni e fino ai 21 anni riducendosi. Lo stesso può essere anche dato direttamente al figlio se si vuole responsabilizzarlo.
Ricordiamo che l’assegno unico per i figli può essere attribuito come assegno vero e proprio o credito di imposta.
Stabilisce sempre la legge delega, non solo dai 18 anni cambia l’importo che si riduce, ma l’assegno unico verrò dato al figlio maggiorenne solo nel caso in cui lo stesso frequenti:
- un percorso di formazione scolastica o professionale;
- un corso di laurea.
- un tirocinio;
- sia impegnato nel servizio civile universale;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro;
- abbia un lavoro con reddito basso (non è stato definito un tetto massimo).
Ovviamente queste sono indicazioni di massima, per capire nel dettaglio come cambia e di quanto si riduce l’importo dell’assegno unico per i figli dai 18 anni occorre attendere i testi dei decreti attuativi attesi prima del 1° luglio 2021.
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Assegno unico figli: a regime da gennaio 2022
L’assegno unico per i figli che dovrà essere definito con i decreti attuativi dovrebbe entrare a regime nel 2022, a partire dal 1° gennaio del prossimo anno sebbene il processo si avvierà dal 1° luglio.
Già nei giorni scorsi erano state avanzate delle ipotesi circa il possibile slittamento dell’assegno unico per i figli fino a 21 anni al 2022, ora la conferma arriva dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti sebbene era chiaro fin dall’inizio che sarebbe accaduto e per due motivi: da una parte i tempi stretti per approvare i decreti di attuazione, dall’altra il dover superare alcune delle misure attualmente in vigore, come ANF e detrazioni fiscale, senza che qualcuno vada a perderci.
“L’assegno unico e universale completo partirà a regime da gennaio 2022, ma il percorso comincerà dal primo luglio. Non vogliamo che accada che le famiglie italiane abbiano dei disagi.”
Ha dichiarato la ministra per la Famiglia a SkyTG24 che ha aggiunto:
“Siccome i dipendenti oggi stanno percependo le loro detrazioni in busta paga, siccome ci sono stati degli anticipi, questi primi sei mesi devono innestarsi su un percorso di detrazione fiscale che deve continuare. Le detrazioni fiscali saranno poi completamente assorbite nell’assegno unico da gennaio.”
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