In determinate circostanze anche i nonni possono fare richiesta per l’assegno unico universale. I chiarimenti dell’INPS.
L’assegno unico universale per figli a carico spetta anche ai nonni per i nipoti. Lo conferma la circolare n° 23 del 9 febbraio 2022, con la quale l’Istituto fa chiarezza sulle regole previste per l’assegno unico in partenza da marzo 2022.
D’altronde il dubbio riguardava proprio la possibilità per i nonni di percepire dell’assegno unico sui nipoti anziché sui figli, così come di fatto avveniva per gli assegni familiari ANF. Dal momento che quest’ultimi vengono di fatto eliminati dal 1° marzo 2022 - per tutti, sia lavoratori che pensionati - il rischio era di penalizzare oltremisura quei pensionati che fino ad oggi hanno beneficiato degli ANF sui nipoti.
Ma così non è visto che in determinate circostanze l’assegno unico universale (AUU) spetta anche per i nipoti che risultano a carico dei nonni. Vediamo quando, quali sono gli importi e le regole da seguire.
Assegno unico universale per i nipoti: quando spetta anche ai nonni
La circolare INPS 23/2022 fa chiarezza su tutto quello che c’è da sapere sul nuovo assegno unico universale per figli a carico in partenza dal 1° marzo 2022, quando questo andrà ad assorbire molti degli attuali bonus famiglia come gli assegni al nucleo familiare e le detrazioni per figli a carico (fino a 21 anni).
Nel dettaglio, come si legge nell’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo che istituisce lo strumento dell’assegno unico (il d.lgs 230/2021), questo spetta anche ai nonni per i nipoti a patto che esista un formale provvedimento di affido o in ipotesi di collocamento o accasamento etero familiare (che di fatto viene equiparata all’affidamento ai sensi della legge n° 184 del 5 maggio 1983).
Solamente i nonni a cui vengono affidati i nipoti, in presenza dunque di relativa sentenza del giudice, quindi, spetta l’assegno unico, il quale - come vedremo di seguito - segue le stesse regole previste quando questo viene goduto dai genitori.
Assegno unico universale per i nonni: le differenze con l’ANF
Si tratta, dunque, di un restringimento rispetto alla platea che fino a oggi ha potuto godere degli ANF.
Ricordiamo, infatti, che gli assegni familiari per i nipoti spettavano non solo quando i nipoti risultavano orfani di entrambi i genitori e a carico dei nonni; si poteva godere di questo bonus famiglia, infatti, anche quando - pur in presenza di uno o di entrambi i genitori - i nipoti risultavano comunque a carico dell’ascendente (come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale 180/1999).
Per l’assegno unico non è più così. In questo caso, dunque, non è più il nonno che ha a carico i nipoti a presentare domanda per l’assegno unico, come invece avveniva per gli ANF: la richiesta dovrà essere in ogni caso avanzata dal genitore.
Assegno unico universale per i nipoti: quanto spetta e requisiti
Come anticipato, le regole per l’assegno unico universale per i nipoti sono le stesse di quelle previste per i figli a carico. Vale tanto per i requisiti (ad esempio bisogna pagare le tasse in Italia) quanto per gli importi.
La tabella, infatti, è sempre la stessa con un importo massimo di 175,00€ in caso di ISEE pari o inferiore a 15.000,00€, che si riduce progressivamente all’aumentare dell’ISEE (vengono tolti 50 centesimi ogni 100 euro di ISEE).
Questo vale nel caso dei nipoti minorenni, ma ricordiamo che l’assegno unico spetta anche ai maggiorenni - fino a 21 anni - a patto che:
- risultino ancora a carico del richiedente;
- risultino iscritti alla scuola superiore, a un corso di laurea o a un Istituto tecnico superiore, oppure stiano prendendo parte a un percorso di Formazione professionale regionale, o d’Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS);
- * svolgere un tirocinio o avere un lavoro con reddito complessivo inferiore a 8.000,00€;
- essere disoccupato in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolgere il Servizio civile universale.
Per i maggiorenni l’importo va da 85,00€ a 25,00€ mensili. In entrambi i casi, poi, l’importo dell’assegno unico può essere soggetto a maggiorazioni, in base a quanto stabilito dalla normativa.
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