Bollettino BCE: la ripresa minacciata dalle varianti

Violetta Silvestri

24 Giugno 2021 - 12:01

Il bollettino mensile BCE ha fornito ulteriori dettagli sul quadro economico: il miglioramento c’è, ma le varianti minacciano ancora la ripresa. I dettagli.

Bollettino BCE: la ripresa minacciata dalle varianti

Nel bollettino BCE con scadenza mensile, la Banca Centrale Europea ha confermato rischi e miglioramenti economici già espressi.

Per l’Eurozona il quadro è in miglioramento, sebbene ancora in modo graduale, ma con stime di un’accelerazione nella seconda parte del 2021.

Cosa ha ribadito l’Eurotower su prospettive di crescita, inflazione, politica monetaria e fiscale? I dettagli del bollettino economico BCE.

BCE: il bollettino vede la ripresa

I segnali di crescita e di prospettive di rilancio ci sono, stando a quanto stabilito dall’ultimo bollettino economico BCE.

Nello specifico, la banca centrale ha sottolineato che:

“L’economia della zona euro sta gradualmente riaprendo man mano che la situazione pandemica del coronavirus (COVID-19) migliora e le campagne di vaccinazione fanno progressi significativi.”

L’attività dei servizi migliora e la produzione manifatturiera manifesta un costante dinamismo. La seconda metà di quest’anno dovrebbe essere segnata da una rapida ripresa grazie all’abolizione di ulteriori misure di contenimento.

Un rilancio della spesa per consumi, una forte domanda globale e politiche fiscali e monetarie accomodanti forniranno un supporto cruciale alla ripresa, secondo la BCE.

Inflazione si conferma temporanea

Sul fronte caldo dell’inflazione, nel bollettino si legge che:

“è aumentata negli ultimi mesi, principalmente a causa di effetti base, fattori transitori e aumento dei prezzi dell’energia. Si prevede che aumenterà ulteriormente nella seconda metà dell’anno, prima di diminuire con il venir meno di fattori temporanei.”

Secondo il comunicato flash di Eurostat, l’inflazione annuale dell’area dell’euro è aumentata dall’1,3% di marzo all’1,6% di aprile e al 2,0% di maggio 2021.

Nelle sue previsioni, la BCE stima che:

“le pressioni sui prezzi rimarranno probabilmente nel complesso contenute, in parte riflettendo le basse pressioni salariali, nel contesto di un rallentamento economico ancora significativo, e l’apprezzamento del tasso di cambio dell’euro.”

Si prevede che l’inflazione IAPC al netto di energia e cibo aumenterà dall’1,1% nel 2021 all’1,3% nel 2022 e all’1,4% nel 2023, rivista al rialzo lungo l’orizzonte di proiezione rispetto all’esercizio di proiezione di marzo 2021.

Rischi al ribasso per la crescita causa varianti

Non è ancora stata raggiunta la piena stabilità e le incertezze sul prossimo futuro rimangono elevate.

Il bollettino BCE ha insistito sul monitoraggio dell’epidemia, che mette ancora a rischio la ripresa con il fattore varianti.

Per questo, l’approccio accomodante della politica fiscale e monetaria è stato confermato come necessario.

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