Durante l’incontro tra il Governo e le parti sociali si è parlato anche di proroga del bonus Sud, oltre che di una possibile estensione per gli anni successivi al primo.
Il 29 luglio 2019 c’è stato un incontro tra Governo e parti sociali, durante il quale si è parlato di una proroga del Bonus Sud anche per gli assunti dopo il 2020.
Mentre il Governo sta studiando un polo per facilitare il credito alle imprese, per Confindustria ci vuole più sostegno ai privati.
Dopo il primo incontro, quello della settimana scorsa (il 15 luglio 2019) in cui Governo e parti sociali hanno parlato della riforma Irpef, il 29 luglio hanno partecipato una trentina di parti sociali, convocate a orari diversi.
Hanno discusso dell’estensione della decontribuzione per le nuove assunzioni oltre il 2020 con un meccanismo decrescente: questa proroga al bonus Sud costituisce la maggiore novità per il Mezzogiorno.
Proroga bonus Sud 2019 per le assunzioni oltre il 2020: le novità
All’incontro di ieri a Palazzo Chigi hanno preso parte per il Governo il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro per il Sud Barbara Lezzi e per la Lega il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.
Le parti sociali, come anticipato, erano una trentina e sono state convocate in orari diversi.
Come riportato da Il Sole 24 Ore di questa mattina, durante questo incontro si è parlato di un “piano per il Mezzogiorno” in vista della Legge di Bilancio 2020 e soprattutto sulla scia delle polemiche tra 5Stelle e Lega riguardanti le autonomie.
Sul bonus Sud, il ministro Lezzi ha annunciato che per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato degli under 35 e dei disoccupati, attualmente pari a 8.060 euro, potrebbe esserci un ulteriore incontro per metterne a punto la proroga.
«Io immagino che al di là del 2020, la decontribuzione possa essere una misura distribuita su più anni, ma decrescente», ha detto il Ministro per il Sud.
Non stiamo quindi parlando di qualcosa già in atto, ma solo di una proposta.
Per i 5Stelle un pacchetto di interventi per il Mezzogiorno è necessario per dare garanzie rispetto alle caratteristiche della Legge di Bilancio 2020 a cui lavora la Lega.
Tria, il Ministro dell’Economia, ha spiegato che l’intenzione è quella di elaborare una serie di provvedimenti collegati tra loro partendo dall’analisi di quanto già è stato fatto.
Bonus Sud 2019 tra proroga ed estensione: le proposte delle parti sociali
Ma finora cosa è stato fatto per le assunzioni nel Mezzogiorno? La risposta è: poco.
Il Governo per ora non si è impegnato sul credito d’imposta per gli investimenti, in scadenza a fine 2019, fortemente voluto da imprese e sindacati, nonostante i solleciti di Confindustria.
Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ha fatto varie proposte, tra cui usare i fondi di coesione, rilanciare le infrastrutture, dare più sostegno agli investimenti privati e creare un piano di inclusione dei giovani nel mondo del lavoro, tramite la decontribuzione dei primi tre anni di contratto a tempo indeterminato.
Dalle parti sociali viene anche un’altra proposta: la Uil avrebbe infatti sollecitato il Ministro dell’Economia a creare una banca ad hoc per il credito al Sud, per creare una “Cassa del Mezzogiorno 4.0”.
In realtà già esiste una Banca per il Mezzogiorno a controllo pubblico, sotto Invitalia.
Bonus Sud 2019, tra proroga e contraddizioni
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2019 ha prorogato gli sgravi contributivi per le assunzioni al Sud, ovvero l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per 12 mesi e fino ad un massimo di 8.060 euro nel caso di assunzione di:
- lavoratori di età compresa tra i 16 ed i 34 anni;
- dai 34 anni in su qualora disoccupati da almeno sei mesi.
Il bonus Sud 2019 spetta esclusivamente qualora la sede di lavoro sia situata in una delle regioni del Sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna), indipendentemente dalla residenza della persona da assumere e dalla sede legale del datore di lavoro.
Ad essere agevolati sono i contratti a tempo indeterminato, di apprendistato ovvero le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine.
I datori di lavoro ammessi al bonus Sud sono i privati, anche non imprenditori, che assumano lavoratori disoccupati.
Il problema si è verificato nel momento in cui il decreto ANPAL con i requisiti e le regole di accesso al bonu è stato pubblicato il 19 aprile 2019, con mesi di ritardo.
Oltre il danno, la beffa: secondo il decreto ANPAL hanno diritto al bonus solo le assunzioni effettuate dal 1° maggio al 31 dicembre 2019, quindi le assunzioni fatte dal 1° gennaio sono rimaste escluse.
Dopo le giustificate proteste di imprese e professionisti, è stato il Decreto Crescita a stanziare i fondi per riconoscere il bonus per le assunzioni al Sud avvenute dal 1° gennaio.
L’incentivo per le assunzioni effettuate nelle regioni del Mezzogiorno è stato quindi rifinanziato retroattivamente attingendo alle risorse a carico del Programma operativo complementare “Sistemi di politiche attive per l’occupazione 2014-2020”, approvato con deliberazione del CIPE n. 22/2018, del 28 febbraio 2018.
Insomma, la situazione per il bonus Sud appare controversa, con grandi problemi di comunicazione tra le istituzioni: fa sorridere che si parli di prorogare qualcosa che in fondo non ha mai ancora veramente preso il via.
© RIPRODUZIONE RISERVATA