Booking: messaggi ingannevoli nelle prenotazioni, ecco quali sono

Matteo Novelli

27 Dicembre 2019 - 11:39

“Prenota subito, è l’ultima camera disponibile”: è solo uno dei tanti messaggi che appaiono su Booking, giudicati ingannevoli e non veritieri dalla Commissione Europea. Ecco quali sono e cosa cambia dal 2020.

Booking: messaggi ingannevoli nelle prenotazioni, ecco quali sono

Le prenotazioni su Booking, la celebre piattaforma (disponibile via sito e app) per prenotare stanze d’albergo, hotel di lusso e B&B presenta una serie di messaggi falsi che inducono l’utente a effettuare prenotazioni e ad acquistare più in fretta del dovuto: a stabilirlo è un’indagine della Commissione Europea che ha rivelato l’inganno.

Prenota subito, è l’ultima camera disponibile”: questo, e altri messaggi simili, sono stati riconosciuti come ingannevoli al pari di pubblicità che falsificano le caratteristiche del prodotto in vendita e, anche se in modo piuttosto marginale, “truffano” gli utenti.

Chi non ha mai prenotato su Booking? L’app è l’alleato numero uno di chi ama viaggiare e organizzare itinerari low cost senza spendere troppo: tra un annuncio e l’altro, vi sarà sicuramente capitato di notare alcuni messaggi in rosso che inducono, con toni il più delle volte incalzanti, a prenotare il più presto possibile per non perdere il prezzo o l’offerta del momento.

Cosa c’è di vero in questi avvisi? Ecco cosa ha rilevato la Commissione Europea.

Booking: “affrettati, prenota subito”, è un messaggio ingannevole

L’indagine condotta dalla Commissione Europea ha determinato che alcune indicazioni fornite da Booking, come “approfitta ora, tra poco questo prezzo non sarà più disponibile” e “stanza scontatissima”, risultano come ingannevoli e inducono a manipolare il volere degli utenti che ricercano la sistemazione migliore sulla celebre piattaforma.

Una tirata d’orecchie vera e propria, che dopo alcune indagini durate più di un anno, ha stabilito un accordo tra le parti siglato lo scorso 20 dicembre: Booking dovrà impegnarsi verso una maggiore trasparenza con i propri utenti, garantendo una serie di modifiche rivolte all’abbandono di queste tecniche di pressing che ingannano non poco gli utenti coinvolti.

Insomma, non fatevi mettere fretta da quelle scritte in rosso che appaiono sistematicamente su Booking dato che, nella sostanza, non c’è nulla di così veritiero se non una sofisticata tattica di marketing (che si rivela il più delle volte vincente, ma a danno degli utenti “ingannati”).

Le modifiche che Booking dovrà apportare al proprio servizio sono diverse e dovranno necessariamente entrare in vigore entro luglio 2020:

  • Booking dovrà chiarire che l’ultima camera disponibile è riferito alla sola piattaforma e non all’intera struttura;
  • le offerte a tempo limitato dovranno rispettare i limiti indicati e non essere poi disponibili anche successivamente;
  • Booking dovrà spiegare come vengono classificati i risultati e quali pagamenti ne influenzano la posizione;
  • tutti i prezzi presentati come sconti devono rappresentare dei veri e propri risparmi reali con un confronto veritiero a quelli standard e normalmente applicati;
  • il prezzo finale del soggiorno dovrà essere indicato in modo chiaro;
  • le indicazioni in merito a un alloggio dovranno distinguersi tra quelle di un privato e quelle di un professionista in modo più chiaro;
  • gli alloggi esauriti dovranno apparire nei risultati di ricerca.

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