Record dei rendimenti delle azioni della Borsa USA con Biden: non si erano mai registrati livelli così alti dell’indice S&P 500 nei primi 100 giorni di un presidente americano.
Joe Biden ha osservato un record di rendimenti sui titoli presenti nella borsa USA durante i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca. In questo periodo, infatti, l’indice S&P 500 è cresciuto del 24,1%.
Nella storia americana, solo durante i primi 100 giorni della presidenza di John F. Kennedy si è assistito a una performance paragonabile, con le azioni S&P 500 che erano arrivate a un +18,5%. Mentre il predecessore e avversario alle ultime elezioni Donald Trump aveva registrato nello stesso intervallo di tempo dall’inizio del suo mandato un aumento dell’11,4% dell’indice.
Ma a cosa è dovuta la luna di miele tra Biden e i mercati finanziari? Secondo diversi analisti, non è stata direttamente l’azione del Governo a causare tali prestazioni, ma un andamento già in atto da marzo 2020 e che ha portato a una crescita del 48% di questi titoli, subendo, da allora, solo qualche piccolo rallentamento.
Come è stato affermato da diversi addetti ai lavori, chiunque fosse stato il presidente americano nel 2021 avrebbe potuto contare su una situazione di partenza così favorevole.
Borsa USA: rendimenti record nei primi 100 giorni di Biden
Al momento Wall Street può fare affidamento su diversi elementi in grado di spingere in alto i rendimenti delle azioni. Tra questi una politica espansiva di investimenti pubblici mai vista prima, grazie anche all’acquisto delle obbligazioni da parte della Federal Reserve, che ha permesso un taglio dei tassi di interesse per i titoli di Stato da reinvestire nell’economia interna.
Biden ha comunque contribuito all’andamento di crescita con la manovra approvata lo scorso marzo da 1.900 miliardi di dollari e il piano per la rivoluzione delle infrastrutture da 2.000 miliardi di dollari.
Inoltre, si registra un alto livello ottimismo dovuto al successo della campagna vaccinale portato avanti dal Governo centrale, grazie alla somministrazione di 200 milioni di dosi nei primi 100 giorni dal suo insediamento.
Il boom di questa ripresa economica, secondo alcune previsioni, potrebbe portare a effetti positivi almeno fino al 2023.
Possibili frizioni tra Biden e Wall Street
Se finora quindi il rapporto tra Biden e i mercati azionari americani può essere definito idilliaco, si potrebbero presentare dei potenziali frizioni tra il presidente e gli investitori nel prossimo futuro.
Innanzitutto le politiche fiscali che il leader democratico vuole mettere in atto, insieme al suo ambizioso piano nella lotta al cambiamento climatico, tra cui il taglio del 50% delle emissioni dei gas serra entro il 2030, potrebbero incidere negativamente sulla capacità di investimento dei grandi capitali.
Tuttavia, il vero pericolo sarebbe rappresentato da una situazione economico-finanziaria talmente positiva per cui anche un minimo errore politico rischierebbe di portare a effetti negativi in grado di provocare un deragliamento dagli effetti imprevidibili.
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