I rendimenti del Btp a dieci anni toccano quota 0,748%, ai minimi da aprile. Dietro il calo dei tassi la conferma - a maggioranza - della politica monetaria accomodante da parte della BCE.
I rendimenti del Btp a dieci anni scendono fino a quota 0,748%, di fatto ai minimi da aprile. Dietro il calo dei tassi una BCE ancora in assetto dovish, con le colombe dell’Eurotower che ieri hanno battuto i falchi in una votazione decisiva per il futuro del Pepp. Ergo, il ritmo accelerato degli acquisti di bond sovrani sarà esteso anche al trimestre che si apre il prossimo luglio, sull’ordine di 80 miliardi di euro al mese.
Btp, i rendimenti scendono ai minimi da aprile. I motivi
Una conferma annunciata, quella del direttorio della BCE sulla politica monetaria espansiva, che i mercati avevano iniziato a pregustare già ieri mattina, quando i tassi del Btp erano scesi sui minimi di un mese, a 0,81%. Oggi, poi, un’altra flessione, con il benchmark italiano che si attesta in area 0,74%, come non accadeva dallo scorso 22 aprile.
In questa cornice c’è stata anche l’asta per il nuovo Btp a dieci anni, che secondo i dati trasmessi direttamente dal Tesoro ha fatto il pieno tra gli investitori stranieri, circa l’85,4% degli acquirenti. Il bond con scadenza al 1 dicembre 2031 e cedola annua dello 0,95%, emesso ad inizio settimana via sindacato, ha registrato ordini per 67,7 miliardi.
In calo anche i tassi del Treasury USA, ora all’1,442%, nonostante i dati sull’inflazione statunitense (in aumento e superiore alle attese) potrebbero suggerire un prossimo tapering della Fed. In tal senso, l’ultimo sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Reuters indica in agosto o settembre il periodo caldo per l’annuncio di una spuntatina al Qe da parte della banca centrale USA.
Il bund tedesco, benchmark dell’Eurozona, è invece sceso in area -0,27% dopo una decisione dall’evidente sapore politico: Bruxelles ha avviato una procedura di infrazione nei confronti di Berlino per l’intromissione della Bundesverfassungsgericht – Corte costituzionale tedesca – sugli acquisti dei bond da parte della BCE. Un altro segno, questo, che la stretta monetaria è ancora lontana.
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