L’ultimo sondaggio di Euromedia Research indica Azione al 3,5%, con Carlo Calenda che così sarebbe oltre la soglia di sbarramento e davanti a Italia Viva di Matteo Renzi.
Quando Carlo Calenda ha scelto di uscire dal Partito Democratico, in concomitanza con la nascita del governo giallorosso, in molti hanno parlato di una scelta azzardata da parte dell’attuale eurodeputato.
Quando poi Matteo Renzi a stretto giro ha deciso di fare lo stesso abbandonando i dem per dare vita a Italia Viva, non sono mancate le ironie sul web sul fatto che Azione avrebbe avuto una vita molto breve.
Del resto il progetto politico dell’ex premier e del suo allora ministro si può dire che sia lo stesso: smarcarsi dal PD per cercare di occupare quel vuoto rappresentativo per l’elettorato moderato, progressista e riformatore.
A distanza di diversi mesi, i sondaggi però sembrerebbero star dando ragione a Carlo Calenda, visto che Azione viene data oltre la soglia di sbarramento del 3% e davanti a Italia Viva anche se i due partiti, insieme a +Europa, nel futuro potrebbero coalizzarsi così come avvenuto per le elezioni regionali in Puglia.
Calenda ok nei sondaggi
In data 30 giugno, Euromedia Research ha diramato un sondaggio politico dove Azione viene indicata al 3,5%, facendo così segnare una sorta di record per questo nuovo partito nato ufficialmente soltanto lo scorso novembre.
Fonte La Stampa
Carlo Calenda sarebbe così davanti a Matteo Renzi, visto che Italia Viva viene data al 3,4%, con il rapporto tra i due leader che continua a essere altalenante nonostante il recente accordo raggiunto in Puglia dove Azione, insieme a +Europa, sosterrà il candidato renziano Ivan Scalfarotto e non Michele Emiliano.
Nei mesi scorsi si è parlato anche di una possibile nuova coalizione formata da Azione, Italia Viva, +Europa e magari anche Italia in Comune del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, così da dare vita a un blocco unico moderato e riformatore alternativo al centrodestra e al centrosinistra.
Stando al sondaggio questa coalizione potrebbe avvicinarsi alla doppia cifra, che veniva indicata da Renzi come il “minimo sindacale” per Italia Viva al momento della sua nascita ma che adesso appare invece un miraggio per l’ex premier.
In sostanza una coalizione del genere potrebbe portare in Parlamento un buon numero di deputati e senatori, per poi sperare di essere decisiva per la formazione di un governo. Tutto però dipenderà dalla legge elettorale.
Il futuro di Azione
Con l’attuale Rosatellum, che prevede una soglia di sbarramento del 3% e la possibilità di fare coalizioni, questa strategia potrebbe essere attuabile. Se però dovesse vincere il Sì al referendum sul taglio dei parlamentari, cosa molto probabile, si dovrà modificare la legge elettorale.
Il PD e il Movimento 5 Stelle hanno presentato a riguardo il Germanicum, che è un proporzionale puro con soglia di sbarramento del 4% ma che potrebbe essere anche alzata fino al 5%.
Con il Germanicum ogni partito dovrebbe di conseguenza andare per conto proprio, come alle europee, oppure unirsi ad altre forze in un’unica lista rinunciando però al proprio nome e simbolo.
Per Carlo Calenda al momento i sondaggi appaiono essere molto buoni, soprattutto considerando un trend in continua crescita, ma per conoscere le strategie future di Azione si dovrà prima capire quale sarà la legge elettorale con cui gli italiani saranno chiamati al voto alle prossime elezioni.
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