Fa caldo, è vero, ma girare senza maglietta non è sempre una buona idea. Ci sono infatti norme e sanzioni che regolano la nudità e il decoro pubblico. Vediamo insieme cosa si rischia.
Spesso si incontrano in estate persone senza maglietta camminare a torso nudo in strada: ma è lecito o si rischia una sanzione?
In tutta Italia si sono registrate temperature oltre i 30°, con picchi di 38° molto sopra la media stagionale in Calabria e Sardegna. L’unica a salvarsi è stata la Liguria, con temperatura nella media di 25-27°. Ci aspetta un inizio settimana altrettanto caldo, almeno fino a quando non arriveranno le corrente fresche dal Nord ad abbassare le temperature e a portare un po’ di acquazzoni estivi.
In questi casi la voglia di indossare abiti stretti, formali o scomodi è inversamente proporzionale alla temperatura e spogliarsi è l’unico modo per stare davvero freschi. Camminare per le strade senza maglietta sembra allora una buona idea, ma è davvero così?
Prima di spogliarsi per prendere un po’ di aria sarebbe meglio assicurarsi che non esistano leggi che vietano di girare senza maglia per le strade e i luoghi pubblici. Ecco quindi l’articolo per il nudista del mezzo busto estivo, dall’anziano/a al bambino/a, che non vuole incorrere in sanzioni. Risponderemo alla domanda: quando è vietato e cosa si rischia.
Si può girare a petto nudo in città e nei luoghi pubblici?
Il petto maschile e il petto femminile, per quanto le persone siano tutte uguali davanti alla legge, non sono trattati sempre allo stesso modo. Infatti il petto femminile, vista la presenza del seno considerata zona erogena, ha meno possibilità di essere esposto nudo in pubblico. Questa differenza di trattamento è la stessa che regola un’azione considerata di violenza sessuale. Se si tocca il seno di una donna si può essere accusati di violenza sessuale, mentre toccare il petto di un uomo non comporta nessun tipo di sanzione.
Allo stesso modo camminare o fare esercizio a petto nudo non è uguale per entrambi i sessi. L’introduzione potrebbe far pensare che l’uomo ha più libertà di una donna di girare a petto nudo per il solo fatto di non avere il seno, ma la verità è che non esistono norme specifiche che regolino questo aspetto, se non la definizione di “zona erogena”.
Come norma si guarda allora all’argomento “atti contrari alla pubblica decenza”, che come ricorda l’avvocato Angelo Greco: “non è più reato dal 2016, ma un semplice illecito amministrativo punito con una multa da 5 a 10 mila euro”. Ma entriamo nello specifico delle sanzioni del petto nudo.
Quando è vietato e cosa si rischia?
Un uomo a petto nudo non compie quindi un comportamento illecito, a meno che non esista un’ordinanza comunale specifica. Cadoneghe in Veneto ne è un esempio. Gli scorsi anni vietò la passeggiata e l’attività motoria nelle aeree pubbliche o a uso pubblico, con multe dai 25 ai 500 euro. Si tratta quindi di ordinanze a favore del decoro pubblico come quello di Serrara Fontana, città marittima, che non solo ha vietato lo scorso anno il torso nudo (fatta eccezione per i minori di 14 anni), ma anche il costume da bagno o il camminare scalzi per le strade. Il motivo spesso e volentieri è legato all’immagine che la città vuole trasmettere a livello turistico.
Se invece è una donna a girare per strada a petto nudo cosa succede? Il topless è ammesso solo sulle spiagge (grazie alla storica sentenza della Cassazione nel lontano 1978), anche se continua a rimane motivo d’indignazione per molti e molte vedere una donna prendere il sole senza il pezzo sopra del costume. Fuori dalla spiaggia cosa succede? Non c’è nessun illecito fino a quando le zone erogene sono coperte. Quindi sì, una donna che fa attività sportiva o cammina a seno scoperto sta commettendo un illecito.
Il concetto di zona erogena sarebbe da rivedere: per la scienza, e anche per l’atto pratico, tanto i capezzoli femminili quanto quelli maschili sono considerati zone erogene. Da decenni le donne lottano per rivendicare la possibilità di essere a seno scoperto senza essere additate come “poco di buono” o scostumate. Per cambiare la norma bisogna prima affrontare il discorso a livello sociale, come accadde per il topless in spiaggia nel 1978.
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