Altra vittoria per Carola Rackete, capitano della Sea Watch 3: la Cassazione ha respinto il ricorso contro la revoca dell’arresto. Legittimo non convalidare la misura cautelare. Polemiche da Salvini.
Per la Corte di Cassazione fu legittima la revoca degli arresti domiciliari nei confronti di Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3, accusata da Salvini di aver violato le acque internazionali. La vicenda ebbe rilevanza internazionale, e molti esponenti della politica mondiale ed europea presero le parti della giovane capitana contro quelle dell’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Adesso la Cassazione ha respinto il ricorso presentato contro la revoca della misura e ha confermato che non vi erano i presupposti per la sua applicazione, dato che l’illecito era stato commesso come “adempimento di un dovere”, quello di salvare delle vite umane.
Immediata la reazione di Matteo Salvini che invece è rischia una condanna per sequestro di persona per il caso Gregoretti, altra nave che la scorsa estate mise in salvo 130 migranti.
Carola Rackete: legittimo revocare gli arresti domiciliari
Un’altra vittoria per la capitana Carola Rackete. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura di Agrigento contro la revoca degli arresti domiciliari. Invece, secondo i giudici della Corte, la decisione fu corretta perché mancavano i requisiti necessari a giustificare la misura.
Il ricorso in Cassazione è stato promosso dai procuratori Luigi Patronaggio e Salvatore Vella, contro la revoca ordinata dal gip Alessandra Vella, che lo scorso 2 luglio decise di non convalidare gli arresti domiciliari, nonostante il decreto sicurezza bis di Salvini.
Carola era arrivata sulle coste di Lampedusa lo scorso 29 giugno forzando il blocco della Guardia di finanza, e portando in salvo 40 migranti. Durante l’interrogatorio si era difesa affermando che “Nessuno dovrebbe esser perseguito per aver aiutato persone in difficoltà". Per questo il gip Vella decise di non convalidare l’arresto poiché il fatto illecito era stato commesso in adempimento di un dovere.
Per il momento non è possibile fornire dettagli ulteriori sulle motivazioni della Cassazione, per farlo dovremo aspettare la pubblicazione ufficiale della sentenza, che avverrà nei prossimi trenta giorni.
Matteo Salvini ha mostrato subito la sua incredulità, anche perché in questo periodo la sua posizione processuale rischia di aggravarsi per il caso Gregoretti, per il quale è indagato per sequestro di persona. La vicenda ha molti aspetti in comune con quanto avvenuto per la Sea Watch 3, ma in quest’ultimo caso i migranti a cui fu impedito di scendere erano 130.
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