I nuovi certificati offrono all’investitore la possibilità di ottenere dei rendimenti in situazioni di stabilità, rialzo o limitato ribasso del valore dell’azione sottostante con un orizzonte temporale di 18 mesi e bonus che vanno dal 9,35% al 16,90%
Banca IMI arricchisce la propria gamma di certificati d’investimento con 8 nuovi Bonus Cap Certificate su azioni italiane, europee e statunitensi.
I nuovi strumenti della banca di investimento del gruppo Intesa Sanpaolo sono quotati da oggi, giovedì 28 marzo, sul mercato SeDeX di Borsa Italiana. I nuovi certificati offrono all’investitore la possibilità di ottenere dei rendimenti in situazioni di stabilità, rialzo o limitato ribasso del valore dell’azione sottostante con un orizzonte temporale di 18 mesi e bonus che vanno dal 9,35% al 16,90%.
Fonte: Banca IMI
I nuovi Bonus Cap di Banca IMI: come funzionano
I Bonus Cap Certificate di Banca IMI sono Certificati d’Investimento appartenenti alla categoria Acepi dei certificati a capitale condizionatamente protetto e permettono all’investitore di ottenere un premio a scadenza (il Bonus) qualora l’attività finanziaria sottostante, alla data di rilevazione finale (23 Settembre 2020), abbia un valore maggiore o uguale al livello Barriera.
In particolare, tutti i certificati Bonus Cap quotati il 28 marzo hanno le seguenti caratteristiche:
- prezzo di emissione pari a 100 euro,
- durata di 18 mesi
- barriera osservata unicamente alla data di rilevazione finale, ovvero il 23 Settembre 2020 (Barriera Europea).
I nuovi Bonus Cap di Banca IMI: un esempio pratico
A titolo di esempio, vediamo in dettaglio il funzionamento del Bonus Cap su ENI (codice ISIN IT0005366841). A scadenza il certificato pagherà l’importo bonus di 109,65 euro (+9,65% rispetto al prezzo di emissione) se nel giorno di rilevazione finale il prezzo del sottostante dovesse essere pari o superiore al livello Barriera pari a 12,4992 euro (ovvero se l’azione di ENI non perde più del 20% rispetto al valore iniziale pari a 15,6240 euro).
Al contrario, se il valore del sottostante dovesse essere minore del livello barriera (pari al 80% del valore iniziale del sottostante) l’investitore subirà una perdita commisurata a quella che avrebbe ottenuto investendo direttamente nell’azione sottostante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA