Concorso Scuola 2016, griglie di valutazione: come vengono corretti gli scritti?

Simone Micocci

4 Maggio 2016 - 11:25

Concorso Scuola 2016: con quali griglie di valutazione verranno corretti gli scritti? Gli insegnanti precari alle prese con il concorso docenti chiedono chiarezza; il MIUR prova a farla.

Concorso Scuola 2016, griglie di valutazione: come vengono corretti gli scritti?

Concorso Scuola 2016: continuano le polemiche per la mancanza delle griglie di valutazione.

Come verranno valutati gli scritti del Concorso Scuola 2016? Secondo quali criteri verranno assegnati i punteggi ai test computer based? Le migliaia di insegnanti impegnati nel Concorso Scuola 2016 cercano una risposta a queste domande.

Infatti, una delle lacune più importanti del Concorso docenti 2016 che ha avuto inizio ufficialmente il 28 aprile è la mancanza delle griglie di valutazione. In questo scenario, gli insegnanti precari hanno paura che in sede di correzione degli scritti venga data troppa discrezionalità ai commissari, a causa della mancanza di criteri di valutazione oggettivi.

Nei giorni scorsi, il MIUR ha provato a fare chiarezza sulla questione, minimizzando sulla mancanza delle griglie di valutazione per il Concorso Scuola 2016. Tuttavia, anche dopo le dichiarazioni del MIUR permangono dei dubbi: con quali criteri verrà deciso il futuro dei circa 160.000 docenti iscritti al Concorso Scuola 2016? Proviamo a scoprirlo.

Concorso Scuola 2016, MIUR: “le griglie di valutazione ci sono, ecco i criteri”

Nei giorni scorsi, il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Davide Faraone, ha provato a chiarire definitivamente il dubbio riguardante la mancanza delle griglie di valutazione per il Concorso Scuola 2016.

Stando alle dichiarazioni di Faraone, le griglie di valutazione per il concorso a cattedre sono state definite e “sono quelle standard impiegate nelle procedure di concorso pubblico”. Peccato che questa sua affermazione non serva per chiarire i dubbi di tutti gli insegnanti che in questo concorso si giocheranno buona parte del loro futuro professionale.

Infatti, anche dopo una ricerca approfondita non siamo riusciti a individuare le “griglie di valutazione standard” utilizzate nei concorsi pubblici. L’ipotesi più accreditata è che Faraone si riferisca alle griglie di valutazione utilizzate nel concorso del 2012.

Per quel concorso le griglie di valutazione furono pubblicate prima dell’inizio delle prove. Nel dettaglio, l’allora Ministro Francesco Profumo, pubblicò un comunicato in cui indicò i criteri di valutazione su cui le commissioni si sarebbero dovute basare per la correzione degli scritti:

“Ogni commissione disporrà, per la valutazione della prova scritta, di criteri definiti a livello nazionale quali pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità, ed eventualmente di criteri specifici, differenziati per le diverse aree disciplinari. Ogni commissione inoltre potrà integrare o modificare i criteri proposti in sede nazionale, giustificando le ragioni dei cambiamenti apportati.”

Quindi, se verranno adottate le griglie di valutazione del 2012 i commissari saranno abbastanza indipendenti nella correzione, in quanto avranno la possibilità di modificare i criteri proposti dal Ministero. Tuttavia, ciò potrebbe rappresentare un problema per le tipologie delle domande; ecco perché.

Concorso Scuola, griglie di valutazione: troppa autonomia per i commissari?

Grazie ai commenti dei candidati che hanno già sostenuto la prova scritta del Concorso Scuola 2016 ci siamo fatti un’idea sulla tipologia generale delle domande.

Per quanto manchino dei quesiti specifici sulle Avvertenze Generali, nelle varie domande ci sono molti riferimenti alle unità didattiche. A tal proposito ci chiediamo: come può un commissario decidere se una risposta è corretta o sbagliata? Infatti, chi corregge la prova scritta può valutare oggettivamente la struttura della risposta, ma difficilmente riuscirà a decidere se l’unità didattica adottata sia quella giusta. Questo perché nella maggior parte dei casi si tratta di una scelta soggettiva fatta da insegnanti che esercitano la professione già da molti anni: con quali criterio un commissario può decidere che è sbagliata?

Ad esempio, consideriamo la domanda fatta agli insegnanti della classe di concorso di lettere: “l’importanza della letteratura oggi”. Difficilmente un commissario dispone di criteri oggettivi per valutarla, quindi la correzione sarà molto soggettiva. Questo dalle poche righe della risposta dovrà decidere se un docente è abbastanza professionale da poter insegnare e di conseguenza tutto il destino dell’insegnante precario è nelle sue mani.

Questo è un fatto molto grave, perché non è possibile che per i vari iscritti al Concorso vengano usati dei criteri di valutazione differenti. Infatti, due commissari potrebbero valutare differentemente la stessa prova e quindi il futuro professionale del candidato dipende per buona parte dal fato.

Naturalmente, queste sono solo supposizioni perché è possibile che in realtà il MIUR utilizzerà delle griglie di valutazione più specifiche che riducono la discrezionalità del commissario. Gli insegnanti chiedono chiarezza, vi terremo aggiornati non appena (e se) verrà fatta.

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