Dopo il bando per consulenze gratuite, i presidenti dei Consigli di categoria di avvocati, commercialisti e notai scrivono a Tria. Violato l’equo compenso.
Il Mef cerca consulenti specializzati a titolo gratuito. Il bando, pubblicato qualche giorno fa, ha fatto il giro del web, suscitando non poco scalpore tra avvocati, notai e commercialisti.
Il Mef, nonostante non offra alcuna retribuzione, stabilisce dei requisiti di partecipazione molto severi: almeno 5 anni di comprovata esperienza in diritto bancario, societario, comunitario nonché dei mercati ed intermediari finanziari.
Ma la protesta di avvocati, commercialisti e notai è arrivata in fretta. Infatti i presidenti delle tre categorie hanno scritto a Tria, Ministro dell’economia, manifestando il proprio sdegno e chiedendo delle spiegazioni. Il concorso del Mef viola la norma sull’equo compenso, e non solo.
Consulenti gratuiti cercasi: avvocati, notai e commercialisti scrivono a Tria
Pochi giorni fa, precisamente il 27 febbraio, il Mef ha pubblicato un insolito bando di concorso: si ricercano consulenti da inserire per 2 anni a titolo gratuito. Nonostante la gratuità delle prestazioni, il bando è destinato a professionisti con almeno 5 anni di esperienza in diversi settori, come quello bancario, societario e dei mercati finanziari.
Le tre categorie interessate dal bando, avvocati, commercialisti e notai, hanno deciso di scrivere al Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e chiedere spiegazioni sulla gratuità dell’offerta di “lavoro”.
Alla base della protesta c’è il fatto che il Mef ha palesemente violato le norme sull’equo compenso dovuto ai professionisti.
Dunque, i presidenti dei Consigli nazionali di avvocati, commercialisti e notai, ovvero Andrea Mascherin, Massimo Miani e Salvatore Lombardo, hanno inviato una lettera al Ministro Tria, invitandolo ad intervenire nel più breve tempo possibile e ritirare il bando di concorso, invitandolo anche a fare in modo che l’episodio non si ripeta.
Il bando in questione investe tematiche economiche e giuridiche di particolare complessità, per le quali occorrono esperienza, competenza e professionalità notevoli. Pertanto la gratuità della consulenza costituisce un’offesa e uno svilimento delle capacità professionali dei partecipanti.
Inoltre il Mef viola la legge n. 205 del 2017 che ha introdotto il principio dell’equo compenso in forza del quale i contraenti forti, come appunto le Pubbliche Amministrazioni, devono garantire ai professionisti incaricati un compenso commisurata alla qualità e alla quantità della prestazione.
Cosa prevede il bando del Mef?
Il bando pubblicato dal Mef il 27 febbraio è in pochi giorni diventato virale, facendo il giro su tutti i social networks. Il Mef cerca consulenti altamenti specializzati - con almeno 5 anni di esperienza - in materia di diritto nazionale, europeo, societario, commerciale, bancario e dei mercati finanziari da inserire in una collaborazione della durata di 2 anni.
Fin qui tutto normale, se non fosse che la consulenza è gratuita.
Per candidarsi c’è tempo fino alle ore 17:00 dell’11 marzo, quando sapremo in quanti hanno fatto domanda per lavorare gratis.
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