Giuseppe Conte è intervenuto sul tema degli immigrati: “Non tollelermo ingressi irregolari, non possiamo vanificare i sacrifici fatti dal Paese per la crisi del coronavirus”.
Giuseppe Conte sposa la linea di Luigi Di Maio sul tema immigrazione e, durante una visita a Cerignola, ha dichiarato che da questo momento ci sarà un pugno duro da parte del governo per quanto riguarda gli sbarchi.
Nelle ultime settimane infatti non solo sono aumentati gli arrivi, specie dalla Tunisia dove si sta vivendo una grave crisi economica, ma si sono verificati casi di fughe di massa da parte dei migranti dai vari centri di accoglienza.
Il fatto poi che si continuano a trovare casi di positività al coronavirus tra le persone sbarcate sulle nostre coste, in un momento in cui il Covid fa ogni giorno registrare tristi record in tutto il mondo, non fa che aumentare la tensione e la polemica politica.
Per cercare di placare i malumori anche all’interno della maggioranza giallorossa, ecco che Giuseppe Conte è voluto intervenire sullo scottante tema dell’immigrazione annunciando che l’Italia non potrà più tollerare quello che è avvenuto negli ultimi giorni.
Conte e la linea dura sull’immigrazione
Giuseppe Conte nella sua Puglia ha colto l’occasione per fare il punto della situazione sul tema dell’immigrazione, tornato in maniera prepotente a far parlare dopo l’aumento degli arrivi, compresi alcuni positivi al coronavirus, e le diverse fighe da parte di migranti.
“Non possiamo tollerare - ha dichiarato il Presidente del Consiglio - che si entri in Italia in modo irregolare e non possiamo permettere che i sacrifici fatti dal Paese per la crisi Covid siano vanificati”.
Visto che la pandemia nel mondo sta aumentando sempre più di intensità, per Conte “non si entra in Italia in questo modo e soprattutto in questo momento di fase acuta non possiamo permettere che la comunità internazionale sia esposta ad ulteriori pericoli non controllabili; ci sono migranti che hanno tentato di sfuggire alla sorveglianza sanitaria: non ce lo possiamo permettere”.
“Dobbiamo essere duri e inflessibili - ha poi continuato il premier - Se c’è una cosa che non ci viene rimproverata è l’aver affrontato l’emergenza mettendo al primo posto la tutela della vita e della salute dei cittadini”.
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