Il Governo guidato dal premier Conte starebbe valutando l’ipotesi di imporre un coprifuoco a partire dalle ore 22 sullo stile francese. Tutto pur di evitare un secondo lockdown.
Al momento sono solo voci, ma guardano all’esempio di Francia presto il coprifuoco in Italia potrebbe diventare realtà. A partire dalle ore 22 tutti i pubblici esercizi chiusi, mentre si pensa anche di imporre la didattica a distanza per le scuole superiori. Tutto per evitare un secondo lockdown in terra italiana, che rischierebbe di mettere ko l’economia già protagonista di una flebile ripresa.
Ieri i nuovi casi di coronavirus in Italia sono stati 8.804, contro i 7.332 registrati nella giornata di mercoledì, una crescita della curva di contagi che potrebbe dare il là definitivo a una stretta del Governo, cedendo all’imposizione di un coprifuoco che impedisca assembramenti e ulteriore diffusione del virus nelle fasce orarie serali, momenti in cui si registra tradizionalmente un aumento della socialità.
Italia, verso il coprifuoco alle 22:00
Ad anticipare le intenzioni del Governo è il Corriere della Sera. L’esecutivo starebbe ragionando sull’ipotesi di un coprifuoco in risposta alla crescente preoccupazione data dall’aumento dei contagi.
Il tutto per evitare un secondo lockdown: « Chiudere tutto sarebbe troppo dannoso , proprio adesso che l’economia mostra segni di ripresa», ha ripetuto il premier Conte a margine del Consiglio europeo svoltosi nella giornata di giovedì, tanto da escludere (per il momento) un breve lockdown anche di sole due settimane con l’obiettivo di dare sollievo agli ospedali.
L’eventualità di un’imposizione di un coprifuoco serale dipendete tutta da come reagirà il paese alle disposizioni inserite all’interno del nuovo DPCM e dal decreto ponte precedente, che prevedono l’obbligo di indossare la mascherina a tutte le ore, anche all’aperto, una stretta sulle attività quali bar e ristoranti e una forte raccomandazione a evitare incontri di oltre sei persone all’interno delle abitazioni domestiche. «Dobbiamo aspettare due o tre settimane per capire gli effetti delle misure attuali, dalla mascherina all’aperto al limite di sei ospiti a casa», ha specificato il premier.
Ma la situazione parla chiaro: la curva dei contagi sta aumentando rapidamente, il che porta l’esecutivo a guardare all’esempio dei nostri vicini europei, prima su tutti la Francia, che da sabato attiverà un coprifuoco dalle ore 21 alle ore 6 del mattino in alcune delle sue città.
Secondo le voci riportare dal Corriere interne a Palazzo Chigi, « il coprifuoco è una cosa molto probabile ». «A me non risulta», ha frenato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Da quando inizierà il (possibile) coprifuoco?
Cruciale sarà la prossima riunione del Consiglio dei Ministri che avrà luogo tra oggi e domani, occasione in cui l’esecutivo dovrebbe valutare come porre un freno agli incontri e alla socialità che tipicamente avviene nella fascia oraria serale. La soluzione sarebbe quella di far chiudere ristoranti, bar e altri esercizi pubblici a partire dalle ore 22, o forse anche dalle 21, andando a garantire dall’altra parte un maggiore controllo delle autorità e delle sanzioni per chi non rispetterà le disposizioni.
Intanto la Campania chiude le scuole
Intanto la Campania anticipa ogni possibile scelta del Governo e per bocca del suo governatore Vincenzo De Luca annuncia la chiusura di scuole e università fino al 30 ottobre, il risposta al picco di contagi registrato sul territorio, tra i più alti in Italia.
Tramite un’ordinanza regionale, la Regione spiega che:
«Per il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre. Sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno. Sono vietate le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all’aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi».
Dura la reazione della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: «Decisione gravissima e profondamente sbagliata. Non ho né il potere di aprire le scuole né il potere di chiudere le scuole. I presidenti di Regione e le province hanno il potere di chiuderle. Inaccettabile lasciare gli studenti a casa di fronte ai numeri dei contagi bassi».
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