In piena emergenza coronavirus si torna a parlare di un governo d’unità nazionale guidato da Draghi per quando ci sarà da affrontare la crisi economica: muro dei 5 Stelle, ma Salvini e Renzi continuano a pensare a uno sgambetto a Conte.
Mario Draghi è tornato a parlare con un editoriale sul Financial Times dove, per fronteggiare l’imminente crisi economica dovuta al coronavirus, ha auspicato uno sforzo coordinato tra i Paesi dell’Unione e un aumento del debito pubblico con gli Stati che dovranno farsi carico delle perdite dei privati.
Di pari passo con l’articolo in Italia però si è tornato a discutere in merito all’ex direttore della BCE anche per il tormentone di un possibile governo d’unità nazionale, presieduto proprio da Draghi, per affrontare l’inevitabile recessione economica provocata dalla pandemia.
Al momento i principali sponsor di un governo Draghi sono l’ex premier Mario Monti, che arrivò a Palazzo Chigi sempre a causa di una crisi, il filosofo Massimo Cacciari e anche Forza Italia ha fatto intendere di gradire questa soluzione.
Se il Movimento 5 Stelle subito ha fatto quadrato intorno a Giuseppe Conte, ancora non è arrivato nessun commento in merito dal Partito Democratico, che comunque di recente è molto in sintonia con il premier, così come da Italia Viva.
Augusto Minzolini sulle colonne de Il Giornale però ha parlato di un retroscena con Matteo Renzi che ai suoi avrebbe spiegato come “siamo in una condizione singolare: al Senato noi e il centrodestra potremmo anche fare maggioranza, alla Camera no. La verità è che tutti dovremmo prendere atto che oggi ci sarebbe bisogno del concorso diretto di tutti, di un esecutivo di tutti”.
Il giornalista quindi riporta la proposta di Renzi di un Conte che si faccia da parte per passare magari a fare il ministro degli Esteri, lasciando così campo libero alla nascita di un governo d’unità nazionale.
Chi vuole Draghi premier?
Al momento sono due le forze politiche nettamente contrarie all’ipotesi di un arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi: il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia.
I pentastellati infatti hanno già alzato un muro in difesa di Giuseppe Conte, mentre Giorgia Meloni avrebbe solo da gioire nel finire all’opposizione di un governo del genere visto che di certo andrebbe a crescere ancor di più nei sondaggi.
Questa prospettiva di un ulteriore balzo di Fratelli d’Italia di fatto frena la Lega, con Giancarlo Giorgetti che da tempo ha fatto più di un endorsement in favore dell’ex governatore mentre Matteo Salvini non vorrebbe mai offrire questo assist alla sua temuta alleata.
Di conseguenza in un ipotetico governo d’unità nazionale, se non ci sarà la Meloni allora pure Salvini si sfilerebbe per non lasciare la leader di Fratelli d’Italia sola all’opposizione di un governo per forza di cose “lacrime e sangue” per superare la crisi economica.
Detto di Forza Italia che comunque accetterebbe di far parte della maggioranza a patto che non ci sia il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico è in perfetta sinergia con Conte ma se le cose dovessero precipitare probabilmente non si tirerebbe indietro.
Chi invece non sembrerebbe vedere l’ora di detronizzare il premier è Matteo Renzi, dato che si vocifera di come la grande popolarità di Giuseppe Conte venga vista come una delle cause dei deludenti sondaggi per Italia Viva.
Se quando in Italia sarà superata l’emergenza sanitaria legata al coronavirus il Paese dovesse scivolare in una forte crisi economica, l’ipotesi di un governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi rimarrebbe un’opzione valida, ma il problema sarà quello di trovare i numeri in Parlamento.
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