Grazie alla campagna di vaccinazione la pandemia sembra ormai avere i giorni contati, ma cosa accadrà una volta che le mascherine e il distanziamento sociale saranno solo un ricordo?
Cosa succederà quando sarà finita la pandemia? La luce in fondo al tunnel sembra ormai essere vicina grazie alla campagna di vaccinazione che continua a procedere spedita e in molti adesso iniziano a chiedersi quale sarà la nuova normalità che ci troveremo a vivere nel prossimo futuro, una volta concluso il giogo del virus.
Prevedere con esattezza il futuro è chiaramente impossibile, ma basandoci sul concetto di historia magistra vitae, possiamo analizzare quello che è accaduto in passato, nei secoli scorsi dopo le grandi pandemie e gli altri momenti catastrofici, come i vari conflitti mondiali.
Covid, cosa accadrà dopo la pandemia?
Nel corso della storia dell’uomo pandemie ed eventi catastrofici sono sempre esistiti ed uno dei capitoli peggiori è stato senza dubbio quello dell’influenza spagnola, che tra il 1918 e il 1920 fece contare tra i 50 e 100 milioni di morti in tutto il mondo. Dopo questa fase tuttavia ci fu un periodo generale di euforia e di sviluppo culturale, che diede vita a quelli che sono stati definiti come i “Ruggenti anni Venti”. Anche dopo la Seconda Guerra Mondiale, un evento che senza dubbio ha stravolto il mondo intero proprio come il Covid, ci fu quella che è stata definita come l’”eta dell’oro” del capitalismo, ossia un periodo di enorme espansione economica.
Naturalmente il collegamento tra epidemie e successivi periodi di espansione non è così individuabile da un punto di vista storico, ma numerosi esperti si sono iniziati a chiedere se anche l’attuale pandemia di Covid-19 sarà seguita da un epoca simile a quella dei ruggenti anni venti.
Già dalla fine dello scorso anno sono iniziate a circolare previsioni su quello che sarà lo spirito delle persone nel post-pandemia, tanto che il Guardian, lo scorso novembre, aveva avanzato due possibili scenari, che non differivano molto da quelli dell’influenza spagnola, caratterizzati da una grande euforia, tendente all’edonismo, accompagnato da un sentimento più riflessivo, volto a rielaborare le difficoltà del periodo precedente.
I ruggenti anni venti furono un periodo di enorme espansione culturale ed economica, che andarono a modificare la società sotto moltissimi punti di vista dando vita a nuove correnti artistiche e all’emancipazione delle donne. Sebbene non sia del tutto corretto attribuire le cause di questa espansione solamente al superamento dell’influenza spagnola, la giornalista Laura Spinney, autrice di 1918 – L’influenza spagnola, ed esperta di storia della scienza, spiega al Post che “certamente ci furono un rimbalzo economico e uno demografico dopo la pandemia. Detto questo, credo che sia convincente l’ipotesi secondo cui sia la Grande guerra che la pandemia contribuirono al baby boom che vide il mondo attorno al 1920. Possiamo dire che la pandemia abbia contribuito anche a un rimbalzo in ambito artistico, intellettuale, sociale e sessuale? Forse, ma è difficile da dimostrare”.
La pandemia di Covid-19 e quella della Spagnola tuttavia sono molto diverse, continua ancora l’esperta, e dunque serve prudenza nel paragonarle, tuttavia gli elementi in comune sono molti e numerosi accademici hanno provato a fare delle previsioni su quelli che saranno i cambiamenti sociali dei prossimi mesi e anni.
Quali saranno i cambiamenti dopo il Covid-19
La pandemia di Covid-19 ha senza dubbio stravolto il mondo per come lo conoscevamo, ed anche nei prossimi mesi ed anni continuerà a modificare le nostre abitudini del passato. Secondo Nicholas Christakis, sociologo e docente all’Università di Yale, una volta che la pandemia sarà conclusa ci sarà un’inversione dei comportamenti che il Covid-19 ha imposto, e dunque aumenteranno le interazioni sociali, le aggregazioni ma anche i momenti di piacere e divertimento.
Con l’avvicinarsi della bella stagione e con un progressivo miglioramento della situazione questa tendenza sembra essere già in atto, nonostante scienziati e politici continuino ad invitare alla cautela, ricordando che l’epidemia è ancora in corso. Tuttavia, in Paesi dove la vaccinazione ha già raggiunto buoni livelli, come gli Stati Uniti, c’è già un clima generale di ottimismo, che sembra confermare le previsioni di Christakis e di altri accademici.
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