La variante Omicron continua a diffondersi e i numeri dei casi positivi crescono: oggi sono 220 mila. In questo quadro arriva una previsione dagli Stati Uniti sui futuri numeri dei decessi italiani.
Covid - La variante Omicron si fa sentire sul numero dei contagi e mentre la diffusione aumenta, complice il periodo freddo e di ritrovo per le festività, si aggiunge la preoccupazione dei tamponi che potrebbero non essere in grado di individuare la variante.
Il bollettino di oggi (6 gennaio) fotografa un’Italia in piena quarta ondata, con numeri certo impressionanti, ma che vanno letti alla luce dei progressi della campagna di vaccinazione. I nuovi casi positivi, nelle ultime 24 ore, sono 219.441. Non è l’unico numero che continua a crescere, purtroppo sono in aumento anche i ricoveri in terapia intensiva e i decessi.
Su questi numeri, e sulle capacità di trasmissione della variante Omicron, arriva la previsione dall’Ihme (Institute for Health Metrics and Evaluation): in Italia il numero dei decessi quotidiani potrebbe arrivare a 550-600 a metà febbraio. In questo contesto la decisione del Governo Draghi di introdurre l’obbligo di vaccinazione per tutti gli over 50 sembra sottolineare l’impegno di raggiungere una quota sempre più alta di vaccinati. Una decisione che non è piaciuta a tutti, soprattutto a chi è ancora indeciso, spaventato o non crede nello Stato, cioè nell’insieme di informazione pubblica, scientifica e politica. Lo zoccolo duro dei no-vax che, purtroppo, sono proprio nella fascia d’età più a rischio di sviluppare la malattia Covid-19 in forma grave.
Covid e variante Omicron: spaventano i numeri dei contagi
I numeri relativi ai nuovi positivi continuano a crescere e a preoccupare, accanto alla possibilità di sviluppare la malattia in forma più grave, c’è anche il rischio di bloccare sempre più persone in casa. Non è solo una questione economica, come abbiamo già raccontato in merito alla decisione americana di diminuire il tempo di isolamento; bisogna infatti tenere in considerazione quali settori rischiano di rallentare o fermarsi per i troppi positivi o i contatti con i positivi. Pensiamo per esempio al settore sanitario, quello alimentare o dei trasporti.
Il bollettino di oggi, 6 gennaio 2022, ha fatto segnare 219.441 nuovi casi, quasi 200 decessi (198 le vittime) e nuovi ingressi in terapie intensiva e area non critica. In totale il numero di italiani positivi in casa, come anche i loro contatti stretti negativi, sono oltre 1,5 milioni.
Covid e variante Omicron: la previsione degli Stati Uniti
La preoccupazione per il Covid-19 e le sue varianti non è diminuita, ma allo stesso tempo non diminuisce lo sconforto o la stanchezza. Il comportamento degli italiani, che è valso qualche complimento dall’esterno, è ancora quello della prudenza. La campagna di vaccinazione procede, come anche il monitoraggio attraverso i tamponi.
Ma è proprio il numero dei positivi scovati a mettere in crisi il tracciamento, banalmente infatti non si riesce a contattare tutti e a rintracciare i contatti stretti per impedire l’ulteriore diffusione. Inoltre lo stesso consulente della Struttura Commissariale per l’emergenza, Guido Rasi, ha parlato di “rischio concreto che i tamponi antigenici rapidi non sono in grado di intercettare la variante Omicron”.
Arriva in questo quadro incerto e ingolfato dai numeri la previsione dell’Institute for Health Metrics and Evaluation: il picco dei decessi e dei contagi non è stato ancora raggiunto. Secondo l’ipotesi dell’Università di Washington arriverà a metà febbraio il picco di questa ondata e i decessi giornalieri potrebbero superare la soglia dei 500.
Lo conferma anche l’epidemiologo Lorenzo Monasta, collaboratore italiano dell’Ihme: “L’ipotesi di sfondare la quota 400 decessi non è remota — spiega — potrebbe davvero diventare realtà tra qualche settimana”. Secondo Monasta la previsione dell’Ihme è fin troppo ottimista e il picco potrebbe essere raggiunto tra il 20 e il 30 gennaio, tenendo conto dei nuovi ricoveri di questi giorni.
Variante Omicron: tra modalità endemica e vaccini
La variante Omicron potrebbe effettivamente risultare meno pericolosa, anche se a oggi sappiamo che contagia più delle altre varianti e uccide. Continua a causare decessi e, con il fallimento dell’immunità di gregge, due sono le prospettive future. La prima potrebbe essere quella della modalità endemica, la seconda è la completa vaccinazione di tutti.
L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha detto che “L’ampia circolazione di Omicron più la vaccinazione possono essere l’inizio della fine della pandemia”. Per ottenere questo risultato però bisogna vaccinare e impedire la nascita delle inaspettate nuove varianti. Lo ha detto a Ginevra il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus: serve una risposta collettiva a una minaccia comune, “questa pandemia non finirà finché non lo faremo”, ha ribadito. Inoltre ha voluto ricordare l’obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione in ogni Paese del mondo entro la metà del 2022.
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