Credit Suisse nel mirino dell’autorità finanziaria elvetica. Al centro del dibattito lo scandalo di spionaggio esploso nel 2019
Credit Suisse ancora alle prese con lo scandalo di spionaggio che ha travolto il gruppo lo scorso anno.
La questione è tornata sulle prime pagine dei giornali in seguito alle pronunce della Finma, l’Autorità federale elvetica di vigilanza sui mercati finanziari, che ha ufficialmente avviato un procedimento di enforcement contro l’istituto.
Credit Suisse: le ultime notizie sullo scandalo
L’autorità finanziaria elvetica ha comunicato di aver concluso le sue indagini sulla vicenda esplosa nel 2019 ed ha ribadito quanto già ammesso in precedenza dalla stessa Credit Suisse.
Quest’ultima ha adottato vere e proprie misure di sorveglianza nei confronti di due ex vertici dell’istituto: Peter Goerke, ex responsabile HR, e Iqbal Khan, ex responsabile della divisione gestione patrimoniale, pedinato per la città di Zurigo per controllare eventuali pratiche di convincimento di altri colleghi nel passaggio a UBS.
La Finma, si legge nel comunicato pubblicato:
“perseguirà indicazioni di violazioni della legge di vigilanza nel contesto delle osservazioni e delle attività di sicurezza della banca, in particolare la questione di come queste attività sono state documentate e controllate”.
Credit Suisse dal canto suo ha assicurato massima cooperazione con le autorità con l’obiettivo di archiviare uno scandalo che a inizio 2020 ha altresì portato alle dimissioni dell’amministratore delegato Tidjane Thiam il quale ha preferito allontanarsi dal gruppo proclamandosi al contempo estraneo ai fatti.
Le ultime notizie giunte dalla Svizzera non hanno scalfito la quotata: al momento in cui si scrive infatti le azioni Credit Suisse stanno scambiando con un rialzo di oltre l’1%.
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