Sono state presentate nuove norme per consentire importanti compensazioni dei rincari dei materiali e dell’energia.
Il conflitto in Ucraina ha determinato enormi problematiche per l’approvvigionamento energetico e per i costi divenuti insostenibili per le imprese italiane. Per garantire un’ulteriore boccata di ossigeno al nostro tessuto economico nazionale, la recente bozza del decreto energia che prevede anche l’estensione del credito d’imposta, già previsto nel secondo trimestre, anche alle altre imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas appare un’importante operazione per le imprese italiane.
La norma eleva al 25% il bonus per le imprese energivore e al 20% per quelle realtà che consumano gas. L’accesso scatterà se il prezzo della luce, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, subirà un incremento del costo per Chilowattora superiore al 30% del corrispondente prezzo riferito allo stesso trimestre nel 2019. Invece, per il gas, il prezzo del primo trimestre, anche in questo caso come media dei prezzi di riferimento del mercato pubblicato dal Gestore dei mercati energetici, dovrà aver subito un rialzo superiore al 30% del corrispondente livello registrato negli stessi tre mesi del 2019.
Importanti manovre che accompagnate alla funzionalità della rateizzazione dei costi energetici possono ritornare a far respirare le imprese italiane. Gli esperti fiscali e i consulenti economici condividono le opportunità e le esigenze di liquidità del nostro tessuto aziendale.
Umberto Pagano, esperto in diritto societario e internazionalizzazione delle imprese dello Studio Ansaldi&Partners di Napoli, ha ribadito l’importanza di tale novità fiscale, affermando: “la rateizzazione delle bollette anche per le imprese permette alle imprese di beneficiare di una norma già istituita per le famiglie italiane. La norma prevede, inoltre, che per sostenere le esigenze di liquiditàdei venditori scenda in campo la Sace che potrà rilasciare le proprie garanzie a banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e agli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, entro un limite massimo di impegni pari a nove miliardi”.
D’altronde, per la cessione dei bonus energetici, il fisco può verificare se vi sono le opportunità per accedere al credito d’imposta e procedere all’applicazione delle sanzioni nei confronti di quelle realtà non regolari.
Altro aspetto importante per le imprese e il rapporto che sussiste tre le aziende e la gestione di appalti con le realtà pubbliche. “Sono state presentate nuove norme per consentire importanti compensazioni dei rincari dei materiali e anche per i prodotti energetici per quelle imprese che operano con gli appalti nel settore delle opere pubbliche, con l’opportunità del ministero delle infrastrutture di anticipare per le prestazioni urgenti fino al 50% del fondo da 100 milioni di euro destinato alle opere finanziate con i fondi del Pnrr”, afferma l’esperto in diritto societario Umberto Pagano.
Infine, per le strutture ricettive, dagli agriturismi alle strutture per l’accoglienza dei campeggiatori, dalle località fieristiche ai parchi tematici è stato approvato un credito d’imposta del 50% sul saldo dell’Imu per i costi del dicembre 2021 in rapporto agli immobili presso i quali è esercitata attività turistica e le imprese potranno anche emettere buoni carburante tax free per un massimo di 200 euro a lavoratore. Incentivi strategici e funzionali che premierebbero gli imprenditori onesti che negli anni hanno accumulato debiti fiscali e previdenziali causati dall’emergenza economica e della conseguente crisi commerciale innescata dal conflitto. Manovre importanti per le imprese e per contrastare gli evasori incalliti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti