Cresce la tensione negli USA: il motivo è la carenza di chip

Violetta Silvestri

26 Gennaio 2022 - 12:57

La carenza di semiconduttori mette in agitazione gli USA: un’ultima indagine ha evidenziato che la crisi dei chip continuerà, mettendo a rischio la ripresa della prima economia mondiale.

Cresce la tensione negli USA: il motivo è la carenza di chip

C’è preoccupazione negli USA per la ripresa economica: l’amministrazione Biden ha concluso che la carenza globale di semiconduttori persisterà almeno fino alla seconda metà di quest’anno.

Questa previsione si traduce in tensioni a lungo termine su una serie di attività statunitensi, comprese quelle delle case automobilistiche e dell’industria dell’elettronica di consumo.

Secondo un rapporto pubblicato dal Dipartimento del Commercio, basato sulle informazioni di oltre 150 aziende, “c’è una significativa e persistente discrepanza tra l’offerta e la domanda di chip”.

Le aziende non vedono il problema risolto nei prossimi sei mesi: cosa significa per la ripresa degli USA, appena oscurata dalle nuove previsioni FMI?

Cosa ha svelato il rapporto USA sulla crisi chip

Un rapporto pubblicato martedì dal Dipartimento del Commercio USA ha offerto nuove e non rincuoranti prospettive sulla crisi dei chip: alcuni produttori che si affidano ai semiconduttori hanno meno di cinque giorni di inventario per i componenti.

Lo studio, basato su oltre 150 risposte da parte di imprese che producono e utilizzano semiconduttori, ha rilevato che la fornitura media di chip detenuti dai produttori è scesa da 40 giorni nel 2019 a meno di cinque giorni l’anno scorso.

La fornitura limitata significa che le interruzioni della produzione all’estero, come quelle dovute a condizioni meteorologiche o nuovi focolai di Covid-19, potrebbero nuovamente portare alla chiusura delle fabbriche e al licenziamento dei lavoratori negli Stati Uniti, secondo il rapporto. Le scorte sono ancora più piccole in alcuni settori chiave.

Il documento ha evidenziato le limitate opzioni a disposizione dell’amministrazione Biden, mentre cerca di rispondere alla crisi che ha causato ritardi nella produzione di dispositivi elettronici e nell’industria automobilistica. La carenza di chip è anche un fattore chiave dell’aumento dell’inflazione, che ha turbato la Casa Bianca e il consenso verso il presidente.

La maggior parte dei dirigenti del settore ha avvertito che la mancanza di componenti non si attenuerà fino alla seconda metà di quest’anno, con alcuni prodotti che continueranno a subire ritardi a causa della scarsità di elementi nel 2023.

La carenza sta colpendo in particolare le industrie dei dispositivi medici, della banda larga e dell’auto, secondo il rapporto.

L’amministrazione Biden ha lavorato per sostenere l’industria statunitense della produzione di chip, sia per alleviare gli attuali problemi della catena di approvvigionamento sia per ridurre la dipendenza dell’America dalla produzione straniera dei componenti cruciali in futuro.

Il presidente ha esortato il Congresso ad approvare una legislazione per affrontare il problema. Senato e Camera hanno approvato il CHIPS for America Act, che include 52 miliardi di dollari in sussidi per sostenere la produzione nazionale di semiconduttori, ma non ha ancora stanziato i fondi.

“Si tratta di sicurezza nazionale, sicurezza economica e di posti di lavoro”, ha dichiarato Biden la scorsa settimana sulla necessità di aumentare la produzione di chip negli Stati Uniti.

Il segretario al Commercio Gina Raimondo ha esortato il Congresso a fare qualcosa al più presto.

Intanto, la scorsa settimana Intel Corp. ha annunciato un hub per la produzione di chip da 20 miliardi di dollari alla periferia di Columbus, Ohio, che la società prevede diventi il ​​più grande sito di produzione di silicio del mondo. L’impianto dovrebbe essere operativo entro il 2025.

Anche Samsung Electronics e Taiwan Semiconductor Manufacturing stanno espandendo i loro investimenti negli Stati Uniti.

Appare evidente che la guerra di potere tra USA e Cina passa anche dalla capacità di avere più chip per le produzioni cruciali.

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