Giuseppe Conte al Senato giocherà oggi la sua partita decisiva: ecco cosa potrebbe succedere al Presidente del Consiglio se non dovesse superare il voto di fiducia a Palazzo Madama.
Per Giuseppe Conte è arrivato il momento della verità. Dopo il disco verde arrivato nella giornata di ieri da parte della Camera, oggi al Senato andrà in scena un voto di fiducia dall’esito imprevedibile.
Dopo una infinita ridda di voci e ipotesi, a Palazzo Madama andrà in scena il più classico degli showdown, dove si capirà se il Presidente del Consiglio ha ancora i numeri per andare avanti dopo la crisi di governo aperta da Italia Viva.
Proprio i renziani dovrebbero astenersi anche al Senato, lasciando così una porta aperta a un eventuale dialogo, ma nel suo discorso alla Camera Conte, pur senza mai citarlo, ha fatto intendere di aver chiuso con l’ex premier.
Cosa può accadere allora se Giuseppe Conte oggi al Senato non dovesse ottenere la fiducia? In un momento storico diverso la soluzione più semplice sarebbe quella delle elezioni anticipate, ma le urne invece in questo momento appaiono essere invece soltanto l’ultimo degli scenari possibili.
Crisi di governo e voto di fiducia: gli scenari per Conte
Per ottenere una maggioranza assoluta al Senato occorrono 161 voti favorevoli. In vista di questa fiducia, dopo la crisi di governo aperta da Italia Viva la maggioranza può contare su 153 senatori, che però oggi saranno 152 visto che uno dei 5 Stelle è a casa in quanto malato.
Senza l’apporto dei responsabili, o costruttori che dir si voglia, il Presidente del Consiglio non ha al momento i numeri per andare avanti. Alcuni ex 5 Stelle e altri centristi facenti parte del Gruppo Misto dovrebbero votare a favore così come avvenuto alla Camera, ma senza l’outing anche di altri senatori (UdC o pezzi di Forza Italia) sarà difficile raggiungere la maggioranza assoluta.
Se però dovessero votare la fiducia 157/158 senatori, per Conte sarebbe comunque un buon risultato e potrebbe andare avanti con un governo di minoranza, sperando poi di rinfoltire le fila dopo il voto. Difficile riaprire un dialogo con Italia Viva, anche se i renziani hanno adesso teso la mano.
Al momento questo è lo scenario più probabile, ma ci sarebbero chance anche per raggiungere già oggi al Senato la maggioranza assoluta. In entrambi i casi, Giuseppe Conte dovrebbe proseguire la sua esperienza a Palazzo Chigi.
Cosa succede in caso di dimissioni
Nel caso invece di un voto di fiducia da parte di un numero deludente di senatori (meno di 155), Conte a quel punto non potrebbe far altro che salire al Colle e rassegnare le proprie dimissioni.
Se il premier si dovesse dimettere, a quel punto l’attuale maggioranza compresa Italia Viva potrebbe andare avanti con un nuovo Presidente del Consiglio. Difficile però che i 5 Stelle e il PD possano stringere un nuovo patto con i renziani.
C’è poi l’ipotesi di un governo istituzionale, ma anche in questo caso sembrerebbe arduo trovare una maggioranza capace di sostenere un premier tecnico come Marta Cartabia o Luciana Lamorgese.
Matteo Salvini infine confida ancora di poter trovare in Parlamento i numeri per un governo di centrodestra, che avrebbe però bisogno dei voti anche dei renziani e di parte del Movimento 5 Stelle.
Tutte ipotesi queste difficilmente realizzabili, anche se in pochi in Parlamento vorrebbero vedere terminare, non soltanto per motivi sanitari, in anticipo questa legislatura.
Nel caso non dovesse arrivare nessuna nuova maggioranza, a quel punto non resterebbero che le elezioni anticipate da fare a giugno, considerando che il 3 agosto scatterà il semestre bianco dove non sarà possibile sciogliere le Camere.
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