Addio al Cts: il Comitato tecnico scientifico verrà sciolto con la fine dello stato d’emergenza

Stefano Rizzuti

17/02/2022

Con la fine dello stato d’emergenza, in scadenza il 31 marzo, dovrebbe essere sciolto il Comitato tecnico scientifico: si avvicina l’addio ai consulenti del governo sulla pandemia di Covid.

Addio al Cts: il Comitato tecnico scientifico verrà sciolto con la fine dello stato d’emergenza

Il percorso verso il ritorno alla normalità prosegue e continuerà anche nelle prossime settimane. Una delle tappe annunciata è quella della fine dello stato d’emergenza. Che si potrebbe accompagnare, come inevitabile conseguenza, allo scioglimento del Comitato tecnico scientifico, attualmente coordinato da Franco Locatelli, che da ormai due anni consiglia il governo sulle decisioni sanitarie.

La discesa dei contagi, dei ricoveri, dell’indice Rt e dei posti letto occupati in terapia intensiva porta l’Italia sempre più vicina a un ritorno alla normalità che viene costruito tappa dopo tappa. Il primo segnale fondamentale riguarderà quindi lo stato d’emergenza e il Cts, ma importanti decisioni si attendono anche sul green pass e altre restrizioni come le mascherine al chiuso.

Per quanto riguarda il ruolo del Comitato tecnico scientifico sono i suoi stessi componenti a dare ormai quasi per scontata la fine del loro lavoro di consulenza sulla pandemia di Covid-19: i 12 esperti, con la fine dello stato d’emergenza, dovrebbero decadere.

Abrignani annuncia lo scioglimento del Cts

Sergio Abrignani, immunologo e componente del Cts, parla a Un giorno da pecora, su Radio 1, annunciando il probabile scioglimento del comitato di esperti: “Non credo che verrà prorogato lo stato di emergenza e, quindi, si scioglierà anche il Cts. Non credo che dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato, almeno se rimane la variante Omicron”.

Addio al Cts, la previsione di Ciciliano

Negli scorsi giorni era stato Fabio Ciciliano, anche lui componente del Cts, a prevedere la fine del lavoro di consulenza svolto dagli esperti sul Covid: “Il Cts è una struttura d’emergenza, nata con e per la pandemia. Con la fine dell’emergenza è destinato a sciogliersi. Lo prevede la legge”.

Come spiegava Ciciliano, andando verso le fasi finali dell’emergenza la gestione sanitaria viene ricondotta alla gestione ordinaria: questo vuol dire che le competenze torneranno maggiormente in capo ai ministeri competenti. Quindi “non ci sarà più bisogno di noi tecnici chiamati in condizioni straordinarie”.

Il ruolo di Figliuolo con la fine dell’emergenza

La fine dello stato d’emergenza dovrebbe quindi portare allo scioglimento del Comitato tecnico scientifico che ha sostenuto nelle scelte sanitarie il governo. L’altra struttura che potrebbe essere messa in discussione dopo il 31 marzo è quella commissariale, che si basa proprio sullo stato d’emergenza.

La struttura commissariale guidata da Francesco Paolo Figliuolo dovrebbe quindi essere sciolta. Ma Figliuolo continuerà in parte a esercitare il suo ruolo, specie sulla campagna vaccinale, passando sotto la Protezione civile. Figliuolo, infatti, presiede già il Covi, il Comando operativo di vertice interforze, che risponde proprio alla Protezione civile.

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