Di Maio punge Salvini: “Chi fa cadere il governo apre la strada al ritorno dei tecnici”

Alessandro Cipolla

25 Giugno 2019 - 10:31

Intervistato dal Corriere, Luigi Di Maio ribadisce che il governo durerà per altri quattro anni ma manda anche un chiaro messaggio all’alleato Matteo Salvini: con una crisi torneranno i tecnici.

Di Maio punge Salvini: “Chi fa cadere il governo apre la strada al ritorno dei tecnici”

Chi lo fa cadere si prende una bella responsabilità, perché significherebbe far tornare il PD insieme ad altri Monti e altre Fornero”. Messaggio forte e chiaro quello di Luigi Di Maio, con destinatario l’altro vicepremier Matteo Salvini.

Intervistato dal Corriere della Sera, il leader del Movimento 5 Stelle ha ribadito di nuovo come “il governo durerà per altri quattro anni”, parlando però anche di un governo tecnico in caso di crisi tra i gialloverdi e non di elezioni anticipate.

Per il resto la strategia di Di Maio in vista della legge di Bilancio 2020 sembrerebbe rimanere la stessa, con il nuovo cavallo di battaglia che sarà il salario minimo che però, per non gravare sulle aziende, deve essere accompagnato anche da una diminuzione del cuneo fiscale per le imprese.

Di Maio e il pericolo di un governo tecnico

Dopo le elezioni europee la strategia di Luigi Di Maio sembrerebbe essere chiara: lasciare adesso il timone del governo del cambiamento alla Lega, visto il 34% ottenuto dal Carroccio a fine maggio.

Ragion per cui il Movimento adesso è pronto ad assecondare le scelte di Matteo Salvini, chiamato a metterci la faccia di fronte alle difficoltà dei prossimi mesi senza nascondersi dietro i paraventi Giuseppe Conte e Giovanni Tria per poi passare all’incasso alle urne.

Il 20 luglio rappresenta per i 5 Stelle una sorta di spartiacque: oltrepassata questa data, non sarà più possibile andare al voto a settembre e quindi eventuali elezioni anticipate ci potranno essere soltanto ad anno nuovo.

Nella sua chiacchierata con il Corriere, Di Maio torna a garantire sulla durata del governo, scaricando però tutte sul groppone dell’alleato leghista le responsabilità per una possibile crisi in seno all’esecutivo.

Il golden boy pentastellato agita quindi lo spauracchio del governo tecnico in caso di rottura della maggioranza gialloverde, una soluzione questa che sarebbe più praticabile rispetto alle elezioni anticipate.

Anche sulla Flat Tax l’atteggiamento rimane lo stesso: “Non ho motivo di pensare che la Lega non abbia individuato le coperture, è un anno che dice che si può fare e credo le abbia trovate, basta che per farla non si mettono le mani in tasca agli italiani, sarebbe paradossale”.

Nei prossimi giorni ci sarà il verdetto da parte dell’Europa sulla procedura d’infrazione, per iniziare poi a imbastire la prossima manovra economica in relazione a quello che verrà deciso a Bruxelles.

A prescindere non saranno facili i prossimi mesi per la maggioranza carioca, con Luigi Di Maio che continua a invocare una maggiore presa di responsabilità da parte di Matteo Salvini per non correre il rischio di far ricadere, solo sul Movimento, le colpe di una possibile crisi di governo e di tutto quello che ne potrebbe seguire.

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