Quando una società distribuisce dividendi il valore dell’azione stessa perde di valore in una misura uguale all’ammontare della cedola. Vediamo qual è la formula per calcolare questo impatto sulle quotazioni dell’indice FTSE Mib
La prossima settimana Piazza Affari sarà inondata da una fitta pioggia di dividendi.
La data clou sarà mercoledì 22 maggio quando la maggioranza delle società metterà in pagamento le cedole ai propri azionisti, ma la data più importante da monitorare è quella di lunedì 20 maggio. Perché?
Il 20 maggio avverrà lo “stacco della cedola”: è la data valida per poter maturare il diritto all’incasso del dividendo da parte dell’azionista. Come noto, quando una società distribuisce i dividendi, la quotazione dell’azione stessa perde di valore in una misura uguale all’ammontare della cedola. Questo meccanismo di aggiustamento del prezzo vale anche per l’indice, in questo caso il FTSE Mib di Borsa Italiana.
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Le prime stime dicono che l’impatto dei dividendi di maggio sulla market cap complessiva del listino di Piazza Affari è di circa 2,2 punti (ai prezzi attuali). Ma qual è la formula per calcolare l’impatto dei dividendi su un’azione o un indice?
Impatto dei dividendi sulle quotazioni: come si calcola?
Il meccanismo di aggiustamento del prezzo quando si stacca un dividendo permette ai corsi di un’azione o di un indice di adeguarsi al fair value del suo capitale sociale.
Quando un’azienda stacca la cedola, infatti, una parte degli utili esce dal suo capitale, determinandone una riduzione. Lo stesso ragionamento vale per un indice, che di fatto è un paniere di più azioni.
L’elemento principale del calcolo risiede nel sapere il peso di una società all’interno dell’indice. Una volta ottenuta questa informazione, si potrà impostare questa proporzione:
Il risultato andrà poi moltiplicato per la percentuale di ponderazione del titolo all’interno del paniere. Per chiarire questo concetto facciamo un esempio concreto:
Lo scorso 23 aprile Unicredit ha staccato un dividendo di 0,27 euro.
Rispetto ai prezzi di chiusura della seduta precedente (22 aprile close a 12,76 euro) Unicredit avrebbe dovuto aprire in ribasso di 2,13%, senza considerare altri elementi di natura esogena. La quotazione di riferimento dell’indice FTSE Mib era di 21.956,59 punti. Facendo la proporzione descritta prima troviamo la X:
12,76 : 0,27 = 21.956,59 : X
con X che è pari a 464,5987 punti.
Il 22 aprile il peso di Unicredit all’interno dell’indice FTSE Mib era del 5,74%.
L’effetto finale sull’indice FTSE Mib è quindi 464,5987 * 0,574, ossia 26,67 punti, pari allo 0,12%.
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