Analizziamo il concreto: questi 7 dati sulla condizione femminile in Italia ci mostrano, ancora una volta, quanto sia lunga la strada da percorrere. Che questa Festa della Donna possa essere non solo un’occasione di riflessione, ma anche d’azione.
Oggi è l’8 marzo. Oggi è la Giornata Internazionale della Donna. La ricorrenza deve essere, come minimo, un pretesto per andare più a fondo. E quale modo migliore per farlo se non partendo da quanto di più concreto esista al mondo: dati e statistiche.
Lasciati da parte mimose e fiori vari, come anche il mero aspetto simbolico e di tradizione, ricordiamo quanto ancora sia lunga la strada da fare per arrivare ad una parità del genere sincera e apprezzabile.
Di seguito abbiamo raccolto 7 dati e statistiche capaci di mostrare quale sia la reale situazione della donna in Italia, dalla violenza alla disoccupazione, dal gender gap alla scarsa rappresentanza femminile tra le posizioni dirigenziali e in Parlamento.
1) 1 donna su 2 non lavora
In Italia una donna su due non fa parte del mondo del lavoro - tra chi non ha un piego e chi neanche ne è alla ricerca.
Secondo i dati Istat gli uomini occupati sono circa il 70%, mentre le donne con un lavoro in Italia sono meno del 50%.
Fonte: Istat
2) Il 70% di chi ha perso il lavoro nel 2020 è donna
Stando ai dati dell’istituto, nel 2020 - a causa anche della crisi economica che il Covid ha portato con sé - hanno perso il lavoro 312.000 donne su un totale di 444.000 persone. Parliamo di circa il 70,27%, oltre i due terzi di chi non lavora più dal 2020 è rappresentato dalle donne.
La situazione ha subìto un’accelerazione drammatica nell’ultimo mese dell’anno: a dicembre il 98% dei nuovi disoccupati è donna - 99.000 su un totale di 101.000 persone.
Fonte: Istat
3) Gli stipendi delle donne sono più bassi di circa il 20%
In media le donne guadagnano un quinto in meno rispetto agli uomini, nonostante siano mediamente più colte e preparate - il 53% dei laureati in Italia, infatti, è donna.
Analizzando la retribuzione annuale lorda (RAL) media di uomini e donne in Italia, viene fuori che il genere femminile è retribuito il 16,7% in meno rispetto a quello maschile:
Titolo di studio | Uomini (€) | Donne (€) | Gender pay gap |
---|---|---|---|
Scuola dell’obbligo | 26.317 | 24.236 | 8,6% |
Diploma di scuola professionale | 27.195 | 26.247 | 3,6% |
Diploma di media superiore | 31.618 | 28.049 | 12,7% |
Laurea triennale | 32.210 | 27.209 | 18,4% |
Master di I livello | 46.794 | 35.869 | 30,5% |
Laurea magistrale | 47.037 | 35.542 | 32,3% |
Master di II livello | 52.739 | 38.263 | 37,8% |
Dati aggiornati al 2017
Fonte: Winning women institute
Secondo Eurostat invece, al 2018 il gender pay gap in Italia è stato del 5%, ben al di sotto della media europea al 14,8%, innalzata soprattutto da Estonia, Germania, Repubblica Ceca e Austria. Tuttavia tale statistica non tiene conto delle caratteristiche del mercato del lavoro nostrano, come il tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro, la carenza di presenza femminile tra alcune qualifiche professioni e le differenze apprezzabili tra settore privato e pubblico.
A livello mondiale, stando all’ultimo report Global
Gender Gap pubblicato dal World Economic Forum, l’Italia si colloca al 76° posto su 153 Paesi.
4) Solo il 18% dei dirigenti è donna
Solamente il 18% dei dirigenti in Italia è donna, percentuale aumentata solo dello 0,3% negli ultimi 10 anni, stando allo studio sulle politiche di uguaglianza di genere sulla leadership femminile, realizzato dall’Osservatorio mercato del Lavoro e competenze manageriali di 4.Manager.
Fonte: 4.Manager
5) Solo un parlamentare su tre è donna
Nel 2018 risultano elette al Parlamento italiano 334 donne, circa il 35% del totale - 225 alla Camera e 109 al Senato. Il dato italiano porta il nostro Paese oltre la media europea, pari al 32,8%, ma tanta strada ancora c’è da fare per arrivare ad un’equa rappresentanza.
Fonte: Camera
6) Negli asili c’è posto solo per 80% dei bambini
Gli asili nidi, pubblici o privati autorizzati, sono una risorsa essenziale per sostenere non solo l’occupazione femminile ma anche la crescita demografica. Secondo i dati riferiti da Istat per l’anno educativo 2018/2019, ci sono solo 355.829 posti autorizzati tra le strutture italiane - nel 2018, tuttavia, sono nati 439.747 bambini, il che porta la capacità stimata delle strutture all’80,9% rispetto al fabbisogno potenziale.
Fonte: Istat
7) 88 donne vittime di violenza al giorno
Nel 2019 “in Italia le donne vittime di violenza sono 88 al giorno, circa una ogni 15 minuti. Il 36% subisce maltrattamenti, il 27% stalking, il 9% violenza sessuale e il 16% percosse”, si legge nel report divulgato dalla Polizia di Stato “Questo non è amore”. Nel 60% dei casi i maltrattamenti sono stati commessi dall’ex partner.
Fonte: Polizia di Stato
Senza aggiungere altre parole alla retorica sulla condizione femminile, più ricca che mai ogni 8 marzo, preferiamo lasciarvi con una delle più classiche citazioni letterarie sulle donne, da leggere, comprendere e fare propria indipendentemente dal proprio genere di appartenenza:
“Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci.
Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità, e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte, appoggiate al balcone del cielo.
Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori. Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai”, parola di Virginia Woolf.
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